E’ stato sospeso il servizio di scuolabus riservato ai minori del campo nomadi di Agognate. Costava più di 20 mila euro l’anno e l’amministrazione già ne aveva spesi 17.578 nel 2014… Il perché della sospensione è presto detto: non lo utilizzava nessuno! Ma ci sono voluti mesi perché il Comune se ne rendesse conto e provvedesse di conseguenza.
E questo non perché i piccoli ospiti del campo vadano a scuola per conto loro: ma perché proprio non ci vanno, nell’evidente indifferenza generale!
La “notizia” è emersa nel corso dell’ultimo consiglio comunale, quando l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Novara Elia Impaloni, rispondendo ad una interrogazione presentata dalla Lega Nord, ha reso noti i termini della vicenda.
In verità la “denuncia” circa il mancato utilizzo del servizio era già stata fatta nel novembre 2014, con un‘intervista del leghista Alessandro Canelli a Buongiornonovara. Ma evidentemente la verifica della situazione ha richiesto tempo, ovvero fino al mese di marzo, quando l’amministrazione ha finalmente deciso di sospenderlo!
Il perché è presto detto: nel campo nomadi attualmente sono ospitate 14 famiglie per un totale di 61 persone. I minori in età di obbligo scolastico sono nove: di questi sette non hanno mai frequentato la scuola nell’ultimo anno, gli altri due l’hanno frequentata per un giorno soltanto.
Una situazione incredibile che è emersa a seguito del quesito, dicevamo, che prendeva spunto dal drammatico incendio che mesi fa si è sviluppato nel campo e dalla notizia, risalente ad un anno fa, di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Novara tesa a smantellare un’organizzazione dedita a furti e truffe in tutta Italia “la cui base operativa – ha detto Mauro Franzinelli – secondo gli inquirenti, era proprio il campo nomadi di Novara. Ne hanno scritto tutti i giornali ed è stata fatta una conferenza stampa in Procura. Voi che provvedimenti avete preso in merito?”.
“Riguardo all’incendio – ha risposto l’Assessore – le famiglie coinvolte sono quattro. Abbiamo offerto loro ospitalità presso il dormitorio ma hanno rifiutato, preferendo rivolgersi ad altre famiglie del campo e ad altri parenti in città. Riguardo all’inchiesta cui si riferisce questo assessorato non ha mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito”.
“Il servizio di scuolabus – ha detto Impaloni – è stato sospeso dal 1 marzo scorso: la spesa era di 2197 euro al mese e nel 2014 la somma impegnata è stata di 17.578 euro. Per la raccolta rifiuti presso il campo da parte di Assa interviene il Comune, spendendo 965,28 euro l’anno: si tratta di un giro settimanale di raccolta dei cassonetti. Invece per quel che riguarda i costi dell’acqua le famiglie hanno stipulato con Acqua Novara e Vco un piano di rientro. Il nostro assessorato ha fatto diversi sopralluoghi e molti sono stati i colloqui sia di gruppo, sia singolarmente che si sono svolti presso i nostri uffici. La situazione ad oggi è questa!”.
Risposte schematiche che hanno fatto sbottare Franzinelli “Ma l’obbligo scolastico non esiste per tutti? Cosa significa che questi bambini non frequentano la scuola? Quali provvedimenti sono stati presi in merito? Prendiamo atto che il Comune paga per lo smaltimento dei rifiuti, ma con un giro settimanale, il che significa evidentemente che lì la raccolta differenziata non si fa… Ma peggio ancora: c’è stata un’inchiesta della magistratura che a quanto pare ha riguardato persone ospiti dentro il campo e oggi ci venite a dire che non sono non è stato preso alcun provvedimento, ma addirittura che non ne sapevate nulla? Ma se ne hanno parlato tutti i giornali d’Italia! Mi pare evidente che non avete il controllo della situazione…”.