Spacciatore arrestato al suo primo giorno di lavoro: è un galliatese di 28 anni, coinvolto in una maxi operazione antidroga dei Carabinieri di Milano
Un giovane spacciatore, la cui carriera è durata soltanto mezza giornata e una pistola rubata, recuperata a casa di un altro pusher. Sono questi i risvolti novaresi della maxi operazione dei Carabinieri di Milano, conclusasi all’alba di oggi, con più di 300 chili di droga sequestrati, fra cocaina, hashish e marijuana.
Si tratta di un 28enne di Galliate, che aveva appena fatto ingresso in uno dei gruppo di spaccio, smantellati dai militari lombardi. Il ragazzo era al suo primo “giorno di lavoro”, in compagnia di un altro complice, quando si è visto mettere le manette ai polsi fuori da un locale di Bollate (Milano). I due sono stati arrestati poco dopo una consegna di cocaina a una cliente abituale della banda. I Carabinieri monitoravano da tempo i movimenti del gruppo di spaccio: uno dei componenti era stato arrestato poco prima e il coordinatore aveva deciso di cambiare tutto l’assetto organizzativo. Se prima lo smercio avveniva in un appartamento di Bollate, detto “il buco” – da qui il nome dell’operazione The Hole – dopo il primo arresto, si era preferito passare alla consegne a domicilio. Il galliatese aveva proprio questo ruolo, ma la sua carriera è stata stroncata sul nascere. Per lui il giudice non ha applicato alcuna misura cautelare. Ma secondo gli inquirenti, la banda in cui era entrato a far parte, era ben organizzata: la cocaina veniva recuperata da soggetti fornitori vicini ad ambienti ‘ndranghetisti.
La pistola rubata, invece, era frutto di un furto avvenuto nel 2015 in provincia di Novara. L’arma è stata trovata durante una perquisizione a casa di un altro spacciatore.