Spaccio di cocaina in paese, nessuna prova: assolto. I fatti oggetto del processo a un ragazzo albanese ora irreperibile, si riferiscono a 10 anni fa in un paese della bassa novarese
Nessuna prova che spacciasse cocaina e il Tribunale l’ha assolto. A processo un ragazzo albanese, tutt’ora irreperibile che per un certo tempo aveva abitato in un piccolo paese della bassa novarese I testi ascoltati nel corso del dibattimento hanno negato di aver mai acquistato da lui della cocaina, tutt’al più di aver ricevuto qualche dose come “pagamento” di favori fatti. “L’ho conosciuto quando era venuto in paese – aveva raccontato un teste – Lui era senza macchina e io in quel momento non avevo un lavoro e così quando doveva andare da qualche parte lo accompagnavo io, a trovare i parenti o a fare la spesa in un centro commerciale; sapevo che portava sempre con sé della droga ma era per uso suo, personale. In quel periodo io facevo uso di stupefacenti ma, a me, la droga non l’ha mai venduta. Me la regalava in cambio di quei favori che gli facevo, cioè per il fatto che lo accompagnavo dove doveva andare”. “In paese – aveva aggiunto un altro – tutti sapevano che quel ragazzo aveva droga, hashish e anche cocaina” ma nessuno, almeno dei testi sfilati in aula ha ammesso di averlo mai visto nell’atto di vendere la droga o di confezionarla. I fatti al centro del procedimento risalgono a una decina di anni fa il ragazzo fu arrestato e dopo un periodo di detenzione in carcere gli furono concessi gli arresti domiciliari ma da quel momento è risultato irrintracciabile. Tutta la vicenda era venuta a galla quando una sera all’interno di un bar del paese era scoppiata una lite tra due donne, una delle quali era un’amica del ragazzo albanese che pare si fosse presentata nel locale per sollecitare un pagamento mai avvenuto. “Nel locale – ha detto l’allora compagno della titolare del bar – non è mai venuto nessuno a offrire droga e neppure io l’ho mai acquistata; forse in qualche occasione me l’aveva offerta ma…sono passati ormai così tanti anni che non ricordo con precisione”. All’esito del dibattimento non è emersa alcuna prova delle presunte cessioni di dosi e l’uomo è stato assolto.