Tanta gente ha assistito alla sparatoria di questa mattina in via Costa. (Qui il video dell’arresto,che ci è stato mandato da un lettore Video sparatoria).
Il responsabile, subito arrestato dalla Polizia, sarebbe uno straniero, originario dell’Est Europa. Ben vestito, elegante, nessun segnale che potesse far pensare ad una reazione così improvvisa e terribile. In una mano aveva un coltello, nell’altra una pistola scacciacani. Ma il rimbombo degli spari ha fatto sussultare tutti coloro che, a quell’ora, si trovavano in centro a Novara.
Ad un certo punto, quell’uomo si è avvicinato ad un’auto. L’auto di Andrea Parisi che ci racconta la sua disavventura: “Ora ci rido sopra – spiega Andrea – Ma in quel momento ho pensato davvero che fosse arrivato il mio giorno. Stavo andando in auto alla ferramenta di via Costa per un duplicato di chiave. Ad un certo punto, vedo avvicinarsi al finestrino della mia auto un signore ben vestito. Pensavo mi volesse chiedere qualche informazione. Abbasso il finestrino e vedo che ha in mano un coltello e una pistola. Mi punta la pistola e preme il grilletto. Un secondo, poi ho capito che ero ancora vivo. L’ho seguito mentre chiamavo la Polizia che è arrivata immediatamente. L’ha fermato davanti ai miei occhi poco più avanti. Lui ha butttato a terra pistola e coltello”.
La pistola era finta, ma i rumori provocati dall’esplosione sembravano proprio quelli di un’arma vera. “Non dimenticherò mai quel sorriso con cui si è avvicinato alla mia auto. Il sorriso della pazzia… Quando è stato caricato sulla macchina della Volante, continuava a prendere a testate il finestrino, quasi volesse fuggire da quell’auto e finire quello che aveva iniziato anche con me”.
“Da oggi ricomincia una nuova vita”: sono le parole di Raffaella, la mamma che questa mattina, si è trovata faccia a faccia con il folle che ha sparato, con una pistola a salve (ma chi lo sapeva???), in via Andrea Costa.
“Stavo scendendo da casa con mia figlia di tre anni – ci spiega – Abito in via Costa. Ho sentito dei rumori strani, sembravano degli scoppiettii, pensavo fossero le attrezzature dei giardinieri che stavano lavorando alla rotonda di viale don Minzoni. Avevo mia figlia per mano, quando, uscendo dal portone, mi trovo davanti quest’uomo che alza la pistola e spara verso l’alto. Ho guardato la mia bambina e mi sono detta “E’ finita”. L’uomo ha rimesso la pistola nella giacca e io me ne sono andata prima con calma, poi correndo verso il mercato coperto”.
Raffaella, nel frattempo, cercava di avvisare coloro che si stavano dirigendo verso via Costa, tentando di allontanare la gente da quel luogo dove si stava scatenando l’infermo.
Una pistola a salve, “ma onestamente chi pensa che possa essere una scacciacani nel momento in cui te la puntano addosso”. Finita tutta questa storia, Raffaella ha “acceso una candela e mi sono detta: oggi è un nuovo inizio. Quella pistola poteva essere vera”.