Si chiama “staffetta generazionale” e da oggi, 23 gennaio, partirà anche in Piemonte: si tratta della possibilità per i lavoratori over 50, che entro tre anni maturino i requisiti per la pensione, di trasformare il proprio contratto di lavoro in un part-time, a patto che l’azienda provveda all’assunzione contestuale di un giovane a tempo indeterminato.
Il vantaggio? Il versamento integrale da parte dell’Inps dei contributi previdenziali lavorando la metà del tempo, e più ore a disposizione da dedicare alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Allo stesso tempo, creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani tra i 18 e i 32 anni con contratti a tempo indeterminato, compreso quello in apprendistato. Un’opportunità che soddisfa anche le esigenze dei datori di lavoro, che possono beneficiare di un ricambio generazionale con costi minimi.
L’intervento, approvato dalla Giunta regionale già a luglio 2013, può partire ora in Piemonte dopo aver superato alcune criticità a livello nazionale, grazie all’accordo tra Inps, Regione Piemonte e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che finanzia il progetto con 3 milioni di euro. A novembre scorso è stata concessa una proroga da parte del Ministero stesso per l’utilizzo delle risorse stanziate: fino al 30 giugno 2015, infatti, le aziende interessate potranno presentare domanda all’Agenzia Piemonte Lavoro secondo le modalità descritte nell’Avviso pubblicato sul BUR e sul sito dell’Agenzia Piemonte Lavoro, in cui sono dettagliati i requisiti richiesti ai lavoratori maturi, ai giovani e alle aziende che intendono partecipare all’iniziativa.
“Le azioni previste – dichiara l’assessore al Lavoro Gianna Pentenero – si pongono l’obiettivo di incrementare l’occupazione dei giovani contribuendo, contemporaneamente, a prolungare la vita attiva dei lavoratori over 50 e a diminuire il divario tra le generazioni. Con la Staffetta generazionale continua l’azione di contrasto della Regione Piemonte alla disoccupazione giovanile che, anche nel nostro territorio, ha raggiunto livelli preoccupanti. I dati sull’occupazione, infatti, non sono affatto confortanti, ma ci auguriamo che con le politiche attive del lavoro, con una rete efficace di servizi e una rinnovata sinergia tra pubblico e privato si possa vincere questa sfida”.
Il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del programma Azioni di sistema – Welfare to Work gestito da Italia Lavoro, realizzato a livello locale in collaborazione con l’Inps e in accordo con le parti sociali.