Studenti “A Scuola di like”, nel nome di Carolina. Parte il bando di finanziamento di Fondazione Carolina per la tutela dei minori contro i pericoli del web
Fino al prossimo 15 giugno gli istituti scolastici di tutta Italia potranno partecipare alle selezioni di “A scuola di like”, il bando con cui Fondazione Carolina (la Onlus voluta da Paolo Picchio, papà della prima vittima di cyberbullismo, diventata icona grazie al suo messaggio “Le parole fanno più male delle botte”), intende finanziare azioni di rete territoriale per incentivare la tutela dei minori sul web e contrastare i fenomeni illegali nella rete. L’iniziativa si rivolge alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, sull’intero territorio nazionale, che vogliano promuovere percorsi formativi in partenariato con attori locali impegnati in varia misura nell’educazione dei giovani. I beneficiari del bando non risultano solamente gli studenti, ma anche le famiglie, gli insegnanti, i docenti referenti per il cyberbullismo, il personale Ata e tutti gli adulti con responsabilità educativa. La dotazione finanziaria complessiva per il bando “A scuola di like” è di 60mila euro; ogni proposta progettuale potrà richiedere a Fondazione Carolina un contributo fino ad un massimo di 20mila euro e dovrà prevedere una quota di cofinanziamento pari al 10% del valore complessivo di progetto. “Fino a un paio d’anni fa l’emergenza si limitava ai ragazzi, oggi – spiega il direttore generale di Fondazione Carolina, Ivano Zoppi – sappiamo che senza il coinvolgimento di tutta la comunità educante non possiamo fare la differenza, in questa sfida per il benessere dei nostri figli”. Il centro studi di Fondazione Carolina attesta come oggi un ragazzo su quattro sia coinvolto, a vario titolo, in episodi di cyberbullismo. “Non basta sensibilizzare, bisogna accompagnare il percorso di crescita degli studenti, coinvolgere e responsabilizzare i genitori e, soprattutto, garantire il sostegno alle vittime, in rete con le Forze dell’ordine e, se necessario, con adeguato supporto clinico, anche per il recupero dei bulli – aggiunge – Solo in questo ultimo anno scolastico sono stati 4 i casi per cui abbiamo messo a disposizione la nostra equipe di pronto intervento, costituita da professionisti nel campo psicologico, scientifico, legale e comunicativo. Contesti delicati, in cui la quotidianità sbatte improvvisamente contro la violenza, il trauma di un tentato suicidio, o il dramma di una vita spezzata”. “Mia figlia amava la vita, le sue amiche, il cielo stellato e le valli innevate: senza tutta quella cattiveria, persino da gente che neppure la conosceva, lei sarebbe ancora qui – dice Paolo Picchio – Le sue parole, il suo sorriso oggi rivivono nella nostra Fondazione, che soltanto nell’ultimo anno ha incontrato 30mila ragazzi in 130 scuole, dove abbiamo formato oltre 4mila docenti”. “Ringrazio tutte le persone che mi hanno seguito e sostenuto in questa battaglia che, con il tempo, sta diventando una straordinaria avventura. Questa macchina, fatta di cuore e competenze, vive grazie al volontariato e alle donazioni delle famiglie; per questo – conclude il papà di Carolina – abbiamo lanciato la nostra prima campagna 5×1000, in cui ci rivolgiamo con ironia a tutti quei genitori che riescono a parlare con i loro figli solo quando il telefono non prende”. Per il bando ulteriori informazioni a [email protected].