Non erano tanti, ma tanto determinati. Gli studenti novaresi delle scuole superiori che oggi hanno partecipato alla manifestazione in occasione dello sciopero generale, hanno riempito di parole forti la gelida mattinata cercando di dare la scossa ai passanti, guardati a vista dalle forze dell’ordine.
Alla fine si sono riuniti in piazza del Rosario, sotto il Municipio, ed hanno parlato a turno, passandosi il microfono, commentando la loro partecipazione all’iniziativa.
Le parole più negative sulla scuola, il loro mondo “Una scuola che dovrebbe formarci, ma dove non ci sono nemmeno i soldi per comprare la carta igienica… Ma lo sapete che la Scottex dona la carta igienica alle scuole elementari? E meno male che ci sono le imprese… Ma a che livello siamo arrivati?”.
E ancora “A scuola si continua a tagliare. Noi abbiamo l’amianto sul tetto e si continua a dire che deve essere tolto… Da anni… Ma non si toglie mai”.
“Per la scuola soldi non ce ne sono. Non ce ne sono mai. Ma se questo Paese non investe su di noi, che dovremmo essere il futuro, come facciamo? E’ un paese che non ha futuro!”.
“Ci sono prof che ci dicono che siamo dei falliti perché frequentiamo un istituto tecnico… Ma se sono loro i primi a non credere a noi, chi dovrà mai crederci? Loro devono trasmetterci quel che sanno e ci debbono spronare a migliorare, ad essere più bravi… Altro che prenderci in giro!”.
Non solo lamentele, però, anche tanta voglia di darsi da fare… Tanti richiami all’impegno “Noi che siamo qui con tutto questo freddo… Mamma mia che freddo fa?… Noi dobbiamo convincere anche gli altri a venire. Non bisogna rimanere a casa davanti alla tv, non bisogna stare zitti, non bisogna subire mai. Bisogna ribaltare questo paese alla radice… E non crediate che sia impossibile farlo… Così le donne hanno conquistato i loro diritti, così hanno ottenuto ad esempio di poter votare. Nessuno ti regala niente, bisogna conquistarlo… Bisogna essere informati, preparati… Guardate il telegiornale ragazzi, anche quelli di parte, vanno bene! L’importante è avere le idee chiare ed aver voglia di mettersi in gioco”.
“La manifestazione è finita ma il nostro impegno non deve finire qui. Non molliamo! Rimaniamo in contatto”.