Ormai l’impressione è quella di avere una zona completamente degradata nel cuore della città. Del resto, che il Centro sociale costituisca oggi un problema per Novara non è una novità… Purtroppo pare che Provincia e Comune siano ben lontani dal trovare una soluzione. In viale Giulio Cesare, dalla recinzione che circonda l’edificio lo spettacolo è alquanto triste…
Il Centro sociale è di proprietà di Comune e Provincia. Così è deciso nel lascito. Una proprietà peraltro non divisibile. La scelta iniziale è stata quella di alienare, una scelta che risale ad una decina di anni fa, quando il mercato edilizio era decisamente più florido di quello attuale. Peccato che quel treno si sia perso e che il mondo, in questi ultimi anni, sia radicalmente cambiato. Oggi, le due amministrazioni hanno optato, dopo vari tentativi non andati a buon fine, di prendere tempo, lanciando un concorso di idee attraverso un bando pubblico per ottenere progetti e proposte che possano contribuire a far rivivere questo luogo che, nel bene e nel male, è parte integrante e caratterizzante della città. In questo processo, la Provincia, la parte di fatto meno interessata all’opera se non in termini notarili di proprietà, ha giocato un ruolo fondamentale. Del resto, Diego Sozzani, presidente della Provincia ed ex assessore all’Urbanistica nella giunta Giordano, conosce bene il problema.
AAA CERCANSI IDEE PER IL CENTRO SOCIALE
“Quando ero assessore – spiega Sozzani – l’idea era quella di ottenere dalla vendita dell’immobile e dell’area in generale una massimizzazione in termini economici. Proprio per questo, avevamo anche lasciato una certa elasticità nella normativa. Ma le cose sono notevolmente cambiate oggi. Quindi, si è optato per un concorso di idee per adeguarci ai tempi difficili che stiamo cercando di superare”. Una parte sarà destinata ad uso abitativo, mentre l’altra si occuperà di housing sociale. “L’area si presta anche ad attività sportive – prosegue Sozzani – È comunque importante recuperare una zona che si trova immersa nel centro di una città e che è in evidente stato di degrado“.
L’idea migliore che emergerà dal concorso verrà scelta da una commissione. Bisognerà poi valutare la possibilità di tradurre un progetto in fatti concreti. E chissà se si avranno le risorse per farlo…
Affronteremo in altra sede l’ostilità da parte dell’ordine degli architetti al bando stesso. E non è l’unico caso in cui l’Ordine si è espresso in merito a decisioni assunte dalla giunta Ballaré. Per il momento ci limitiamo a riportare l’ipotesi che il Centro sociale, nelle proposte che dovranno pervenire, venga suddiviso in zone abitative, come precedentemente detto, in aree che possano essere integrate a supporto dell’ospedale di Novara, che di fatto si trova a due passi dal Centro stesso, e in aree commerciali o sportive.
Il futuro del Centro sociale di viale Giulio Cesare, però, si aggancia ad un altro tema, certamente di più ampio respiro, e di cui Sozzani non fa mistero: “Il Centro sociale è un tema che va certamente affrontato, ma non possiamo certo scinderlo da una visione complessiva della città. A monte di ogni scelta o progetto deve esserci una filosofia. Non è opportuno progettare il nuovo centro sociale o quello che esso diverrà senza prendere in considerazione tutta la zona che vive attorno ad esso o a pochi passi. E, a maggior ragione, senza avere una filosofia generale di quello che si vuol fare della città. I Piani regolatori e le relative varianti, quando arrivano ad essere esecutivi sono già vecchi, inutile dirlo. Qui il mondo cambia di giorno in giorno. Bisogna pensare di avere una scatola da riempire con contenuti adeguati ai tempi e alla popolazione“.
URGE UNA VISIONE POLITICA DELLA CITTA’…
Il messaggio è chiaro: Centro sociale…cosa ne facciamo? Piazza Martiri: oggi la chiudiamo, domani la teniamo aperta; Castello??? Chissà! Broletto: teniamo tutto com’è. Città Universitaria? Ma Novara lo è o bastano due facoltà per farlo credere??? “Ogni iniziativa – continua Sozzani deve essere un tassello verso l’obiettivo finale. L’urbanistica è una materia affascinante, ma va affrontata con una visione generale innanzitutto e specifica quando si tratta di entrare nel dettaglio delle opere. Senza una filosofia, non si può creare un progetto di città”.
…PER TORNARE ALLA NOVARA DELLE GRANDI AMBIZIONI E PASSIONI
Condividiamo quanto sostiene Sozzani e aggiungiamo anche un nostro desiderio: ossia quello di vedere la Novara delle grandi ambizioni e delle grandi passioni che caratterizzavano, una decina di anni fa, questa splendida città. Perché Novara ha molto da offrire ed è un peccato che per noncuranza, faide politiche, o forse cattiva volontà, certi temi, come quelli citati, non vengano affrontati. Noi apriamo un confronto su questi temi e siamo certi che le idee arriveranno. Sappiamo che non sono tempi facili per le tasche del Comune, ma forse qualche scelta forte andrebbe fatta, anche solo per lasciare un tangibile utile segno del proprio passaggio…