Tafferugli a fine partita, tre novaresi in aula a Vercelli. Il derby di hockey finì con uno scontro tra tifosi novaresi e polizia. I tre sono accusati di resistenza, violenza a pubblico ufficiale e lancio di oggetti pericolosi.
Da sempre, di qualsiasi sport di tratti, i “derby delle risaie” finiscono in scontri. E così era stato anche in occasione della partita di hockey Vercelli – Novara che si disputò al Pala Pregnolato il 28 gennaio del 2012 quando, in previsione di possibili scontri tra le due opposte tifoserie, erano stati chiamati in supporto anche gli agenti del reparto mobile di Genova. A fine partita insulti, scontri e lanci di oggetti e tre novaresi, all’epoca dei fatti con età compresa tra i 21 e i 29 anni, sono finiti a processo, in tribunale a Vercelli, con le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lancio di oggetti pericolosi. “Eravamo stati designati per un servizio di ordine pubblico per una partita di hockey al palazzetto di Vercelli – ha raccontato un agente genovese – Già l’inizio non era stato dei migliori: i tifosi ospiti erano arrivati in treno e si erano rifiutati di salire sui bus messi a disposizione dalla Questura perché volevano andare in corteo fino al palazzetto e noi li abbiamo scortati. Qualcuno di loro era già “sopra le righe””. Ma gli scontri veri e propri scoppiarono a fine partita. “Ci siamo schierati all’uscita perché quello era il momento più caldo. A un certo punto si sono tirati le sciarpe sul volto e ci sono venuti incontro: sputi, insulti, lanci di oggetti; avevano lanciato anche un ombrello e un cestino. A quel punto, per contenerli, abbiamo fatto una carica di alleggerimento, c’è stato il fuggi-fuggi generale”. Sarebbe stato in quel momento che qualcuno avrebbe colpito un agente provocandogli lesioni a un polso. Qualche minuto di confusione totale poi la situazione era stata riportata alla normalità e i tifosi novaresi erano stati accompagnati in stazione. Ma il sistema di videosorveglianza aveva immortalato le scene (tra l’altro riprodotte in aula) e cristallizzato la successione degli eventi. Le immagini furono analizzate dagli agenti della polizia scientifica di Vercelli e poi sottoposte ai colleghi di Novara per l’identificazione. Ieri era attesa la discussione ma una discrepanza nelle testimonianze ha indotto il difensore dei tre novaresi, avvocato Michele Franzosi, a chiedere, e ottenere la modifica del capo di imputazione e, di conseguenza, la notifica dello stesso ai tre imputati; cosa che ha comportato il rinvio dell’udienza al prossimo 17 settembre. Oggetto del contendere, quel che uno dei tre avrebbe fatto: lanciato un ombrello all’indirizzo di un poliziotto o colpito con un calcio? “La dinamica descritta nel capo di imputazione – sottolinea l’avvocato Franzosi – è stata smentita in sede di dibattimento dove i testi hanno riferito fatti diversi rispetto a quelli in origine contestati agli imputati”.