Di positivo c’è che l’incontro al Mise, in qualche modo, è servito. Senonaltro a dare un’indicazione di massima che potrebbe, se seguita, agevolare i lavoratori dell’ex Verbano Trasformatori di Novara.
Oggi sindacati ed azienda hanno incontrato, a Roma, i funzionari del Ministero dell’Economia. Un incontro chiesto e sollecitato dai rappresentanti sindacali che, da alcune settimane, stavano lavorando a questo obiettivo.
Dopo aver ascoltato sia il sindacato che l’azienda, i funzionari ministeriali hanno invitato la Tamini (rappresentata dall’amministratore delegato Iperti) a perseguire lo stile del gruppo a cui Tamini stessa appartiene, ossia Terna, senza intraprendere, come invece si sta facendo, strade unilaterali. In buona sostanza, Terna, nelle varie contrattazioni con aziende e realtà che le appartengono, ha sempre tenuto un atteggiamento diverso, approntando dei piani di fuoriuscita non forzosi, dilatati su più anni e senza obbligatorietà. Diversamente ha fatto Tamini che, in questo ultimo mese, ha scelto di tagliare 48 dipendenti dall’azienda novarese, chiedendo direttamente l’accesso alla mobilità e privando, dunque, i lavoratori di qualsiasi possibilità di beneficiare degli ammortizzatori sociali.
Adesso la palla ripassa, un’altra volta, al territorio: il Mise, nel convocare un nuovo incontro, ha sollecitato le parti a trovare un accordo che, comunque, vada nella direzione presentata.
Lunedì 9 maggio, i rappresentanti sindacali e i vertici della Tamini si riuniranno nuovamente all’Associazione industriali di Novara. Quella sarà la sede in cui emergeranno eventuali nuove proposte del gruppo che, a questo punto, dovrà attenersi alle disposizioni date dal Ministero.
Il 13 maggio, nuova convocazione delle parti al Mise. Intanto continua lo sciopero in corso Risorgimento, almeno fino al confronto di lunedì.