E’ successo un’altra volta: da una parte, la Giunta non dialoga con la maggioranza e la maggioranza (o meglio, buona parte di essa) si rifiuta di votare eventuali delibere su cui sia mancato il confronto; dall’altra, i consiglieri chiedono cifre e numeri dettagliati che invece la Giunta non ha.
Stamattina, in sede di commissione, l’assessore al Bilancio Giorgio Dulio ha sottoposto ai consiglieri, tra le altre, la deliberazione del Consiglio Comunale ad oggetto “Modifica del regolamento della disciplina dell’Imposta Comunale Unica (IUC)”.
In buona sostanza, si tratterebbe di detrazioni fino al 60% sulla tassa rifiuti previste per aree dove sorgono grosse aziende ed industrie od attività artigianali e commerciali.
Un provvedimento, come hanno sottolineato diversi consiglieri di maggioranza, “che non è stato discusso in maggioranza e nemmeno sottoposto ai consiglieri della coalizione. Peraltro, non sono chiare le ripercussioni che tali detrazioni potranno avere sulla Tari, in generale, a livello di cifre“. Così, non l’avrebbero votata alcuni consiglieri di maggioranza (tra cui D’Intino, Rossetti, Diana e Pronzello), facendo mancare il numero necessario per l’approvazione della delibera.
Osservazioni condivise anche dalla minoranza: “Abbiamo chiesto di capire il peso che sul bilancio avrebbe avuto questa minore entrata – spiega Silvana Moscatelli, PdL – La nuova normativa dice infatti che il costo del servizio deve essere completamente coperto dalla tassa: è chiaro quindi che se qualcuno non paga o paga in forma ridotta, qualcun altro deve pagare per lui per arrivare alla copertura al 100% della Tari“.
Ma a quanto pare, secondo le risposte date dall’assessore e dai dirigenti del servizio, sarebbe impossibile, ad oggi, avere risposte in quanto non esiste una banca dati dalla quale si possano attingere informazioni più dettagliate, incrociando dati che non sono stati informatizzati.
“Come facciamo ad approvare una delibera se non si possono nemmeno ipotizzare i risultati finali? Riteniamo che tale provvedimento – prosegue Moscatelli – sia anche poco equo: se si trattasse di famiglie bisognose o di fasce deboli allora se ne potrebbe ragionare. Ma qui si parla di grosse realtà industriali ed aziendali e, quindi, di grosse cifre, visto che la tassa rifiuti si calcola sui metri quadrati occupati. Parliamo di 17 milioni di euro di Tari all’anno per la città di Novara. Credo sia lecito che i cittadini sappiano chi ne beneficierà e se, al contrario, qualcuno dovrà pagare di più“.
Infine, conclude Moscatelli, “non ci sono nemmeno motivazioni concrete per cui dover procedere in tale direzione, o per lo meno non l’hanno saputo spiegare“.
Risultato: la deliberazione è stata ritirata e lunedì non andrà in consiglio.