Tempi duri per il Piemonte che quest’anno subisce forti tagli a diversi settori. Lo ha confermato il Presidente della Regione Sergio Chiamparino nell’illustrare il bilancio 2015 e le modifiche che ad esso saranno apportate: “Si tratta di “riduzioni” meditate e non lineari”. Così definisce i tagli il governatore del Piemonte. Nello specifico il diritto allo studio e le politiche sociali subiranno il taglio minimo del 10%, mentre “il trasporto pubblico locale dovrà fare ancora sforzi di razionalizzazione in attesa delle gare, ma sono criticità non insostenibili”.
Alle parole di Chiamparino si affiancano quelle del vicepresidente e assessore al Bilancio Aldo Reschigna che imputa la manovra alla copertura di debiti pregressi: “Uno degli obiettivi fondamentali è il pagamento di tutti i debiti del passato, soprattutto di quelli riferiti al 2011, 2012 e 2013, la cui presenza negli scorsi bilanci ha impedito di immettere liquidità nel sistema economico ed ha così contribuito ad accentuare i fattori di crisi. Inoltre, non è stata inserita nessuna cifra che non corrisponda al vero, in quanto entrate certe vuol dire certezza della spesa. D’altronde, per affrontare una fase così delicata ci voleva una forte assunzione di responsabilità”.
La forte assunzione di responsabilità consiste nei tagli che verranno operati sul bilancio regionale e che si parli di riduzioni meditate o meno, sempre di ridimensionamente del budget a disposizione dei vari settori si tratta. Un ridimensionamento peraltro piuttosto pesante.
L’operazione passa ora all’esame del Consiglio regionale.
Nel dettaglio la manovra prevede il pagamento di debiti commerciali e residui che riguardano le opere pubbliche ed i trasporti (391 milioni), la cultura e il turismo (105,5 milioni), la competitività del sistema (224 milioni), la coesione sociale (79 milioni), l’ambiente (30,8 milioni) e l’agricoltura (12,2 milioni); rispetto all’anno scorso diminuzioni di 17 milioni del costo del personale e di 366.000 euro degli affitti delle sedi regionali, ed un aumento di 25 milioni dei trasferimenti alle Province per le funzioni delegate.
La cultura ed il turismo potranno contare su 71,5 milioni, “15 dei quali serviranno per saldare debiti fuori bilancio a diverse associazioni culturali e per coprire i costi di alcune opere connesse alle Olimpiadi 2006, il trasporto locale su 518 milioni, le politiche sociali su 102 milioni, ai quali dovrebbero se ne dovrebbe aggiungere 58 di trasferimenti statali”.
Un bilancio lacrime e sangue per i piemontesi: una scelta che graverà su servizi centrali come quelli legati ai trasporti e al sociale, di cui necessariamente i cittadini risentiranno fortemente.