Una voce durissima quella di Antonio Tenace, che investe da una parte il collega candidato alle regionali Giuseppe Policaro, e dall’altra, in modo duro, la gestione regionale del partito. “Non intendiamo lasciare Forza Italia nelle mani dei post fascisti oggi confluiti nel nostro movimento. Per questo motivo, appoggio la candidatura in Regione di Diego Sozzani, ultimo baluardo di FI”.
In sintesi, Tenace sottolinea il suo distacco da Policaro (che, lo ricordiamo, aveva evidenziato la sua delusione per l’assenza del collega di giunta nella rosa dei candidati, lasciando emergere che ci fosse lo zampino di Sozzani, nella decisione finale) e anche dalla segreteria regionale: “Ho sempre stimato ed apprezzato Gilberto Pichetto. Ho accettato, ma con grande amarezza, la scelta dei candidati da parte del Coordinamento regionale. Imposta dall’alto o meno, non posso nascondere la mia delusione per quello che è stato deciso alla fine”.
“La strategia era quella di candidare le figure centrali per ogni territorio. Sono in FI dal ’94 e mi vedo passare davanti ex AN e postfascisti vari… Va ristabilito un ordine e un equilibrio dentro al partito, basando le scelte sul merito”. Il nome di Tenace, insieme a quelli di Sozzani e di Pagnotta (zona di Arona) erano stati sottoposti al coordinamento regionale. Dei tre, solo Sozzani ha ottenuto la candidatura. Il resto è noto.
“Non potevo più sopportare che la mia candidatura alla fine fosse naufragata per via di persone di AN che come unico merito avevano quello di aver trovato un appoggio nei vertici – continua furioso Tenace – Ecco perché, da oggi in avanti, con Sozzani, cercheremo di ristabilire all’intero di Forza Italia criteri meritocratici, senza subire scelte calate dall’alto”.
“Il coordinatore Sozzani so che ha fatto di tutto per inserirmi nella lista dei candidati regionali. Poi arriva la dichiarazione del candidato Policaro che ha detto di essere mio amico. Non è mio amico, è un mio collega. Inizialmente ho sottovalutato la questione, poi ho deciso di uscire allo scoperto. Ad una settimana dal voto io dichiaro di sostenere Diego Sozzani”.
“Il 27 maggio – aggiunge Sozzani, al tavolo con Tenace – si riparte da Antonio Tenace, un amministratore per il quale nutro la massima stima, apprezzato dal territorio e dalla gente, con un peso specifico notevole dal punto di vista politico. Il partito ha bisogno di ricostruire in modo capillare la sua presenza sul territorio. Nessuno come Tenace ne è capace”. Sembrerebbe quasi un passaggio di consegne… Quel che è certo è che la decisione del coordinatore regionale relativa alle candidature novaresi non è stata accolta con entusiasmo: “La scelta del regionale è ingiusta. Mi batterò per far cambiare le regole del partito”, conclude Tenace.
Questa la cronaca della giornata politica di Forza Italia. Certo è quanto meno singolare e poco ortodosso (politicamente parlando) che in piena campagna elettorale vengano fatte tali critiche ai vertici di un partito che vede peraltro candidato alla Presidenza della Regione Piemonte proprio il coordinatore regionale… Chissà che ne pensa Pichetto?