Essere in vacanza e provare il terrore di essere coinvolti in un terremoto. Abbiamo raggiunto alcuni novaresi che stanno trascorrendo le loro ferie in riviera adriatica. Stanotte, l’eco del sisma marchigiano è arrivato fino a loro. Un dramma che lascerà in loro un segno indelebile.
“Siamo arrivati lunedì – spiega Monica di Oleggio, in vacanza con la famiglia e con alcuni amici – Qui a Senigallia c’è un vento incredibile, molto forte. Stanotte stavamo dormendo, quando all’improvviso io e mio marito abbiamo sentito un boato fortissimo. Abbiamo aperto gli occhi: il letto tremava. Siamo stati colti subito da una sensazione di terrore vero e proprio. Qui vicino passa la ferrovia: ci siamo guardati, ma abbiamo capito che un treno non poteva certo far ballare un albergo. Abbiamo svegliato le bambine, le abbiamo portato subito in strada”.
“Quello che mi ha impressionato, uscendo dalla nostra camera, è stato vedere tutti gli ospiti dell’hotel che fuggivano dal loro letto, spaventati. Abbiamo chiesto informazioni alla reception, ma nemmeno loro sapevano cosa dirci, se non per informarci sul terremoto nelle Marche”. Dopo un’ora, Monica e la sua famiglia, con diversi altri ospiti, sono risaliti in camera, quasi sollevati, per quanto terrorizzati, del fatto che fosse finito quell’incubo: “Ci siamo messi tutti a letto e qualche minuto dopo ecco un’altra scossa…”. Sono tornati tutti in strada, spaventatissimi. Molti hanno preso alcune coperte e hanno dormito nella propria auto.
“E’ stato spaventoso, non auguro a nessuno di vivere una cosa del genere. Le bambine sono spaventatissime, anche se noi genitori cerchiamo di sdrammatizzare, evitando di accendere la tv. Dicono che arriverà un’altra scossa di assestamento. Mi terrorizza solo il pensiero…”.
Le scosse sono state avvertite anche a Riccione:”Siamo a Riccione, in un hotel direttamente sul mare – spiega il novarese Alessio Tres – Alle 3.40 di questa notte abbiamo sentito il letto sobbalzare. Non ho capito subito cosa stesse succedendo: ho guardato fuori dal balcone e ho visto luci che si accendevano negli hotel e nelle abitazioni vicine. A Novara fortunatamente non abbiamo mai vissuto neanche lontanamente tale esperienza. E sul subito, mi sono chiesto se quel rumore forte potesse essere dovuto al vento o venisse dal mare. Poi sono scattati gli allarmi delle auto. Alla seconda scossa ho visto il riflesso della porta sul muro che “ballava”. Siamo scesi in strada, con tanta altra gente. Piano piano si è venuto a sapere cosa stava succedendo a centinaia di chilometri da noi. Per un po’ siamo rimasti nelle hall degli alberghi, poi siamo risaliti in camera. La bambina si è addormentata, per fortuna. Io non ho chiuso occhio, ho visto l’alba. Un grande spavento, davvero”.