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Novara

Terreni edificabili? Sospesi dal ddl sul contenimento consumo del suolo. L’Api: «Un massacro per l’economia locale»

«L’Europa ci sta massacrando». All’API Novara Vercelli Vco, questa mattina, saliva la rabbia per un provvedimento di legge, l’ennesimo, a discapito delle aziende locali. «Obiettivo del disegno di legge sul contenimento del consumo di suolo, attualmente nel pieno dell’iter parlamentare, è quello dell’azzeramento del consumo di suolo permeabile ed inedificato. Peccato che – spiega il direttore di Api, Paola Pansininella proposta di Legge in esame prevede all’art. 10 che, a decorrere dalla sua entrata in vigore e per un periodo massimo di 3 anni, si equipari a “terreno agricolo”, e quindi terreno inedificabile, qualunque area “allo stato di fatto non impermeabilizzata”, anche se già destinata ad altri usi nei vigenti e consolidati Piani Regolatori; ciò significa blocco totale dell’intera attività produttiva nel nostro Paese».

«Un vero rischio tsunami per l’economia locale. E’ un ddl generalista che tocca tutti i terreni e azzera tutti i Prg. Basterebbe inserire una precisazione del tipo “fatto salvo per le pianificazioni e le programmazioni già esistenti». Di fatto, se dovesse entrare in vigore, il provvedimento azzererebbe la possibilità di costruire su terreni oggi edificabili: «Faccio un esempio: il titolare di un’azienda del nostro territorio, qualche giorno fa, mi comunica che le esportazioni stanno crescendo: 10 mila metri quadrati edificabili, di cui 3 mila adibiti ad accogliere il capannone. L’imprenditore mi comunica che, se le cose andranno avanti in questo modo, sarebbe sua intenzione, tra tre o quattro anni, costruire su quel terreno accanto, oggi edificabile, un altro stabilimento, dislocando la produzione dai magazzini ecc. Non lo potrà fare se entrerà in vigore questa legge. E come lui tanti altri».

La preoccupazione ricade ancora una volta sull’edilizia: «Molti nostri associati costruttori – spiega Davide Bellé, presidente del Collegio costruttori dell’Api – sono preoccupati perchè hanno in pancia terreni edificabili sui quali non sono stati ancora avviati procedimenti di richiesta autorizzazione a costruire, un po’ per la crisi, un po’ per la carenza delle vendite, hanno preferito attendere. Ma se, pe run motivo o per l’altro, non iniziano la procedura andranno a perdere anche quello che hanno in progetto di realizzare e su cui hanno fatto investimenti negli anni e pagato le tasse come terreni edificabili».

Ripercussioni si prevedono anche sulle aziende: «La situazione è molto critica – aggiunge Gianmario Mandrini, presidente di Api – Le nostre aziende hanno necessità di espansione. Ci sono aziende sul territorio che, nel tempo, hanno ampliato lo stabilimento per creare delle lavorazioni più attuali ed innovative. La Comunità Europea, con questo ennesimo provvedimento, ci sta costringendo ad un ridimensionamento, contro ogni logica di crescita economica e in un periodo molto difficile».

Un gioco al massacro, secondo Mandrini: «L’Europa sta massacrando il mercato italiano, prima con l’apertura all’utilizzo di latte in polvere per i formaggi, ora con questa decisione».

L’API ha contattato la Regione Piemonte: «Incontreremo il vicepresidente e Chiamparino (che è anche presidente della Conferenza delle Regioni, ndr) a settembre. Per il momento, la Regione Piemonte non si è mossa sul tema». Toscana ed Emilia Romagna che invece hanno analizzato la problematica del consumo del suolo da tempo, hanno emanato una legge regionale che prevede il mantenimento delle attuali condizioni previste a Prg.

Il problema potrebbe anche avere riscontri negativi su eventuali mutui contratti: «Gli imprenditori  che hanno dato terreni edificabili a garanzia, quando ancora le banche li accettavano, se dovesse passare una legge di questo genere perderebbero la garanzia stessa».

In un contesto già di per sé pesantemente compromesso dal punto di vista economico, il ddl in questione non fa che inalberare ulteriormente gli animi.

L’API ha scritto anche ai competenti Ministri e al Presidente del Consiglio dei Ministri per evidenziare i rischi in caso di approvazione di questa legge.