Pogno, la Forestale sequestra un’area di due ettari. La discarica in parte era già stata sequestrata a ottobre, ora nuovo sequestro per violazione dei sigilli
Area di due ettari sequestrata dai carabinieri Forestale della stazione di Nebbiuno nel comune di Pogno. I militari hanno eseguito il provvedimento, disposto con urgenza dalla Procura di Novara, e poi convalidato dal gip, di un impresa che opera nel campo della movimentazione terra, di tutti i mezzi da lavoro presenti e delle aree di pertinenza. Era infatti stato accertato che, sulle aree già sottoposte a sequestro, sempre dai militari della stazione di Nebbiuno agli inizi d’ottobre, il custode ed indagato, un cittadino italiano residente a Borgomanero, legale rappresentante dell’impresa, aveva provveduto all’asportazione di parte dei rifiuti depositati ed all’accumulo di altri rifiuti della stessa natura, violando così sigilli dell’area ed alterando lo stato dei luoghi. “L’ area sottoposta a sequestro, di circa due ettari di estensione – fanno sapere dal comando dei carabinieri Forestale – accoglie rifiuti da demolizione, asfalto, terre e rocce da scavo ed altri rifiuti misti di varia natura. Si tratta di materiale accumulato, anche in violazione al precedente provvedimento di sequestro, in difetto di tracciabilità di origine. La prosecuzione delle operazioni di accumulo di materiali in maniera incontrollata e non autorizzata, ha prodotto la realizzazione di una discarica non autorizzata. Parte dell’area interessata non era di proprietà dell’indagato, per cui si è anche proceduto con la contestazione del reato di occupazione di suolo altrui” L’area, di circa due ettari, è stata affidata in custodia al sindaco del comune di Pogno “per evitare l’ulteriore prosecuzione e l’aggravamento del reato”. “Nell’ambito dei rifiuti, i settori della gestione delle terre di recupero e dei materiali da demolizione edilizia sono tra i più sensibili – aggiungono dal comando – La notevole quantità di terre e la necessità di impiego delle stesse per il compimento di opere edilizie, è motivo di grande interesse economico. Nell’ordinamento vigente, la gestione delle terre e delle rocce da scavo e dei materiali da demolizione edilizia sono regolamentati in maniera da garantire che essa avvenga sempre senza contaminazioni della qualità ambientale. Per questo è imposto che sia costantemente assicurata la piena tracciabilità di origine ed il controllo qualitativo del materiale”.