«Egregio Direttore, proviamo a fare il punto sul polo logistico di Agognate dopo l’ultima fantasiosa sortita della Giunta Ballaré.
Ebbene, Segro, multinazionale inglese, ha acquisito il 90 % di Vailog, ciononostante la Giunta Ballarè continua a trattare con Vailog. Quei famosi 500 nuovi posti di lavoro “pronti subito”, sono stati ridotti drasticamente a 100 e collocati in un imprecisato momento del 2017. Del nuovo progetto proposto da Vailog – Segro non è dato sapere niente, su come è fatto, di quanti metri quadri avrà bisogno, nulla di nulla, salvo il fatto che questo progetto, guarda caso, dovrà essere collocato proprio nell’ area di proprietà Vailog subito dopo la modifica, tramite variante di Prg, da verde agricolo ad area edificabile.
Ciò che, come abbiamo ormai imparato, comporterebbe un notevolissimo aumento del valore commerciale dei terreni di Agognate a beneficio degli attuali proprietari.
La Giunta Ballarè continua a trattare con Vailog, che da mediatore si è trasformata in mediatore di un mediatore. A qualcuno questo quadro sembra credibile? A noi neanche un po’.
Le sembra, caro Direttore, che, se un imprenditore avesse davvero un “progetto pronto”, vorrebbe attendere due o più anni per realizzarlo, quando esistono edifici vuoti sia ad Agognate, sia a Novara, sia nei Comuni limitrofi? Ad arricchire questo quadro si aggiunge il tocco artistico della Giunta di riclassificare terreni urbani per 7 milioni di metri quadri da edificabili a verde agricolo, in modo da presentarli al pubblico come grande iniziativa del Comune per creare la ” green belt” di Novara. A noi pare che la Giunta intenda effettuare una pura operazione mediatica con questa fantasiosa riclassificazione, mai prima d’ora esperita in Italia, misteriosa nelle modalità e imprevedibile negli esiti, pensata allo scopo di agevolare la cementificazione di Agognate e anche di Pernate.
Un altro particolare da non trascurare. Forse non tutti sanno che Arpa aveva già un anno fa dichiarato nel suo documento sulla procedura di Vas di Agognate (prot. 61743 del 23.07.2014- pag. 19- microclima locale) che le suddette aree, qualora venissero cementificate, “potranno contribuire localmente al fenomeno conosciuto come isola di calore i cui effetti possono ripercuotersi negativamente non solo sul microclima ma anche sugli ecosistemi circostanti”. In altri termini la cementificazione di Agognate potrebbe aumentare di qualche grado centigrado la temperatura estiva di Novara, cosa di cui non sentiamo assolutamente il bisogno.
Concludiamo con l’ augurio che la Giunta comunale di Novara rinunci a questa “urbanistica creativa” per concentrarsi invece sulle possibilità concrete di creare nuovi posti di lavori nei settori dell’ eccellenza novarese: agricoltura, agroalimentare, industria della moda, ricerca sulla chimica verde, università».