Riceviamo e pubblichiamo:
«Egregio Direttore,
chiunque abbia partecipato all’incontro pubblico del 29 giugno al Piccolo Coccia sulla situazione di Pernate, si è reso conto di come stiano realmente le cose in questo vasto quartiere a nord- est di Novara.
Il Comitato di Pernate, attraverso le parole di Claudio Ferro, e il Consorzio Est Sesia con l’ esposizione di Claudia Baratti, hanno tracciato un quadro chiaro della realtà agricola di Pernate e dei suoi rapporti col Cim (Centro Intermodale Merci). Pernate è una zona ricca di bellezze naturali, di prati, alberi e fontanili, possiede una forte vocazione agricola e viene sostenuta economicamente dalla sua risicoltura. Il Cim, costituito nel 1987, cioè quasi trent’anni fa, situato a nord di Pernate e al confine con l’abitato, ha creato ai pernatesi problemi, che sono ancora oggi irrisolti. Il Cim ha un notevole traffico di 600 camion al giorno. Questi camion mancano purtroppo di adeguate aree di sosta, e perciò sono obbligati a parcheggiare lungo le strade e in zone non consentite per ragioni di sicurezza (ad esempio vicino all’ azienda Radici Chimica).
Mancano i servizi essenziali per i camionisti, cioè i servizi igienici, le attrezzature per il ristoro e il pernottamento, i servizi di lavanderia, ecc., come è stato documentato chiaramente dalla mostra fotografica del 2- 3 luglio alla Barriera Albertina.
Questa situazione di disagio crea inevitabilmente nella zona del Cim problemi di pulizia, di igiene, di rifiuti abbandonati, che si accumulano sui bordi stradali e che nessuno provvede a raccogliere. Manca anche un’officina per la manutenzione dei camion, struttura ovviamente indispensabile per un centro logistico.
Oltre a questo, preoccupa il futuro del Cim, in quanto la dirigenza di questa azienda pubblico- privata intende raddoppiarne l’area. Ma dove e come? E qui nascono grossi problemi, perché l’ampliamento verso est comprometterebbe la sicurezza idrogeologica dell’abitato. Esiste un progetto ( Masterplan del febbraio 2014), ma è fermo da due anni e mezzo, e attende il necessario aggiornamento. Inoltre importanti provvedimenti, approvati da tempo per la messa in sicurezza idrogeologica dell’ abitato di Pernate, tra cui la demolizione del ponte ferroviario, attendono invano da anni di essere realizzati. Una situazione complessa e
preoccupante, anche nel ricordo dell’ esondazione del Terdoppio del 2002 e di quella più recente del 2013. Questa situazione attende di essere risolta innanzitutto dalla nuova Giunta Comunale, in quanto il Comune di Novara è proprietario al 17 % del Cim».
Fabio Tomei