Egregio Direttore,
mi sembra che le vicende degli ultimi anni, relative agli interventi sul territorio della provincia di Novara ( ed oltre), impongano una riflessione di fondo. Come dovrebbe essere ovvio, i Comuni, e Provincie ora modificate, le Regioni, dovrebbero pianificare il territorio di loro competenza nell’ interesse pubblico, valutando e scegliendo caso per caso, tra le varie opzioni possibili, la soluzione
migliore per tutti i cittadini. Ma così purtroppo non è. Infatti negli ultimi vent’ anni è avvenuta una mutazione genetica, di cui possiamo tutti osservare le funeste conseguenze. Comuni, Provincie, Regioni si sono trasformati da enti pianificatori a puri broker, intermediari commerciali, mediatori d’ affari tra aziende/ imprese private e il grande pubblico.
Facciamo solo un paio di esempi recenti in Provincia di Novara per chiarirci le idee: il pirogassificatore di pneumatici di Casalino e la discarica di superficie di amianto di Barengo. Nel primo caso il problema è lo smaltimento degli pneumatici fuori uso. Ebbene, gli enti pubblici coinvolti (Comune di Casalino e Provincia di Novara) avrebbero dovuto prendere in considerazione e confrontare tra loro le tre opzioni oggi possibili:trattamento a freddo degli pneumatici, combustione nei cementifici, pirogassificazione e concludere che la migliore tra tutte (la “best practice”) è la soluzione del trattamento a freddo, mentre la soluzione della pirogassificazione è da scartare per una infinità di ragioni, e la soluzione della combustione dovrebbe essere ridotta al minimo. Invece arriva un’ azienda, che propone la pirogassificazione, e su questa unica soluzione il dibattito si fossilizza in una serie infinita e costosa di discussioni. Dopo diversi
mesi la pirogassificazione viene bocciata dalla Provincia. Nel secondo
caso della discarica d’ amianto, la situazione è analoga: gli enti pubblici (Comune di Barengo, Provincia di Novara, Regione Piemonte) avrebbero dovuto considerare le opzioni sul tappeto: stoccaggio dell’eternit nelle miniere dismesse del Piemonte, inertizzazione dell’ amianto friabile tramite trattamento termico, discarica di superficie di tutto l’amianto, sia eternit che friabile, per concludere che le prime due opzioni sono valide, mentre la terza è da scartare. Invece anche qui arriva la proposta di un’ azienda privata per la discarica di superficie, seguono infinite discussioni, vengono raccolte 6.000 firme di cittadini contrari e alla fine l’ azienda proponente ritira il progetto. La stessa dinamica
sostanzialmente si è presentata e continua a ripresentarsi nella città di Novara per molti progetti: il teleriscaldamento di via Generali, il parcheggio sotterraneo
di L.go Bellini, il PISU di S. Agabio, l’ area logistica di Agognate, e, ultimo, il Parco Commerciale di Veveri. Beninteso, ognuno di questi progetti ha le sue caratteristiche peculiari, che vanno esaminate accuratamente, tuttavia in tutti questi casi gli enti pubblici locali ( Comune di Novara e Provincia) rinunciano a progettare e a pianificare il territorio con il fine dell’ interesse pubblico e viceversa svolgono la funzione distorta di mediatori commerciali. E’ ora di invertire questo trend funesto e di tornare alla funzioni degli enti pubblici locali al servzio dei cittadini, come è previsto dalla Costituzione Italiana.
Cordiali saluti. p. CARP Novara Onlus
Fabio Tomei