Qualcuno lo ha ribattezzato “il piano dell’immobilità urbana”. Musa continua a far discutere. In linea con le segnalazioni critiche della minoranza che ha chiesto unanimemente di sospendere il piano parcheggi dell’amministrazione comunale, anche il Carp, per voce dell’ingegner Fabio Tomei, interviene sul tema: “In questo Piano – spiega Tomei – non ritroviamo una logica accettabile. Il Comune di Novara con Musa vorrebbe favorire l’accesso al centro storico. Viceversa noi crediamo che, facendo pagare di più i parcheggi, succederà esattamente il contrario. Questo obiettivo dell’accesso al centro poteva essere raggiunto se contemporaneamente al raddoppio da circa 2.500 a circa 5.000 dei parcheggi a pagamento si fossero raddoppiate le corse dei bus e i chilometri delle piste ciclabili. In questo caso i cittadini potrebbero raggiungere il centro tramite bus o bicicletta, con il vantaggio di un minore inquinamento dell’aria”. La richiesta di integrare il piano con mezzi pubblici o biciclette che possano sopperire alla mancanza di parcheggi gratuiti vicini al centro, è stata avanzata anche dall’opposizione che, nell’ultima conferenza stampa, ha fortemente criticato il Piano della Sosta. Altro forte dubbio preso in considerazione è quello della legittimità di tale progetto, sulla quale torna anche Tomei: “Basta leggere il Codice della Strada- art 7- comma 8 ed alcune sentenze della Cassazione Civile (l’ultima è la n. 18575 del 03.09.2014) per convincersi che il Comune di Novara con questo nuovo Piano risulterà inadempiente rispetto alla legge, in quanto non ha previsto parcheggi liberi, segnalati con strisce bianche, nelle immediate vicinanze dei parcheggi a pagamento (strisce blu). Qualora realizzato, questo Piano Musa darebbe la stura ad una serie infinita di contenziosi, promossi dai cittadini colpiti dalle multe, con un notevole aggravio per le casse comunali”. E nonostante si faccia appello alle cosidette “zone di pregio urbanistico”, i cittadini stanno insorgendo e si stanno organizzando per evitare che venga realizzato un piano contrastato a 360 gradi. E forse ha ragione Tomei quando dice che “temiamo che l’ispirazione di Musa sia di carattere esclusivamente fiscale, cioè l’intenzione (o la speranza?) da parte del Comune di incassare una nuova tassa. Speriamo fortemente in un ripensamento”. Non è il solo…