Buongiorno
Novara

Torna la penna dissacrante del giovane talento Alessandro Barbaglia

Giovani emergenti e di talento! Novara sarà una città cosiddetta di provincia ma sembra sfornare tanti artisti… e soprattutto tanti artisti di grande talento.

Uno di questi è Alessandro Barbaglia, giornalista e scrittore novarese, che ha spopolato l’anno scorso con la sua raccolta “Testicoli. Sempre meglio che due palle” (Edizioni Effedì). Sagacia, humor, una penna affilata e dissacrante che sa indagare i sentimenti senza scadere nel sentimentalismo, le piccole abitudini senza abbandonarsi alla malinconia della memoria, la vita senza degenerare in un amaro sarcasmo da cui non vi è ritorno… insomma uno scrittore brioso, curioso, che sa giocare fin dai titoli delle sue opere con le parole: le sue invenzioni letterarie sono divertenti e allo stesso tempo ironiche, di un’ironia che lascia il segno, che scardina la noiosa quotidianità e che risveglia una lucida riflessione sulla banalità dell’esistenza, dove parola dopo parola il senso della vita di ogni giorno si carica di sorrisi a volte amari, a volte ironici, a volte divertiti, a volte innamorati.

Il suo nuovo progetto editoriale si intitola “L’8. Poesie molto impegnate. A fare altro” (Edizioni Effedì) e sarà presentato domenica 8 febbraio alle 21 nei locali dello Spazio Sciapo’, in corso Cavallotti 18 a Novara.
“L’8. Poesie molto impegnate. A fare altro” è una raccolta di testi, più o meno brevi e più o meno poetici che raccontano di “lotte”. Spesso impegnate, spesso meno. Talvolta anche impegnate, ma a fare altro.

Nei nuovi testi di Barbaglia – come spiega l’artista – ci sono le 8 in punto, sempre puntuali e chissà per quale motivo, ci sono i vizi e i diletti (e forse anche i difetti) e poi ci sono Dio, il caffè, il calcio, il sole e la pioggia. Ci sono il concetto di misura e tante altre cose che sono belle solo quando sono smisurate. E poi ci sono i baci e c’è tantissimo amore; quel sentimento per cui vale sempre la pena di lottare. Ci sono le corse che sono ancora più importanti quando si può raccontare a qualcuno cosa è accaduto, alla fine di quella fatica e poi ci sono il sogno e il bisogno. Di un faro da guardare o di binari da seguire.

Con lui nella serata una formazione rodata di “lottatori” musicali, composta da Ignazio Manzari, Alberto Piccolini e Lorenzo Fortunelli, con la new entry di Simone Crimella, al pianoforte.

Ecco due piccoli assaggi della sua raccolta:

“Ti farò l’amore come un libro nuovo
in cui stupirsi di ogni riga,
e ti farò l’amore come un libro vecchio
in cui potersi rifugiare”.
Alessandro Barbaglia
Continua…
“Io dove andasse L’8 non l’ho mai capito.
Da bimbo, quando prendevo il pullman per tornare da scuola, mi ero fatto uno schema mentale piuttosto chiaro: L’1 era il mio, il 2 non esiste, il 3 e il 4 vanno in ospedale e dai Carabinieri. Il 5 corre alla Rizzo, un quartiere dove se andavi da solo ed eri bimbo ti picchiavano duro e ti rubavano la bici anche se ci sei andato in pullman; il 6 andava al Torrione un posto dove c’era il supermercato grosso e il 7 faceva quel “giro Cimitero”, solo nel mezzogiorno però, che mi è sempre sembrato un viaggio fantastico da fare. E che non ho mai fatto.
Sì, ma L’8? Dove andasse L’8, io, non l’ho capito mai. E non l’ho saputo mai.
Ci andavano su in tanti, sul L’8, li vedevo, bimbi come me, con giubbotti come il mio, cartelle come la mia e facce, a guardarle, che avrebbero potuto essere la mia. Ma andavano in un posto che io non conoscevo. Una volta, uscito da scuola pieno d’ansia, ho fermato uno di quei bimbi e gliel’ho chiesto: “Scusa, ma voi che prendere L’8 dov’è che andate?”.
“A casa” mi ha risposto quello; ed è andato via.
Oggi che il coraggio di salire sul L’8 forse lo avrei pure lui non c’è più. E dove andasse (o dove sia finito) per me resta un mistero”.
-Alessandro Barbaglia –
Continua…

L’ingresso della serata è libero e gratuito.