I parcheggiatori abusivi, già da qualche anno, sono ricomparsi chissà da dove è chissà come. Sant’Agabio registra da settimane spiacevoli e pericolosi episodi di violenza e in città c’è chi, oltre a rivendicare maggiore sicurezza, lancia anche una proposta di autoprotezione.
È evidente che Novara non è più una città sicura come lo era qualche anno fa. Lo confermano anche le statistiche che posizionano la città gaudenziana decisamente in fondo alle classifiche italiane. Sui social, emerge un disagio palese da parte dei residenti e di chi vorrebbe vivere con più tranquillità quello che Novara può offrire. Basta andare sul gruppo Facebook “Novara e i suoi problemi” per capire che c’è una diffusa sensazione di timore e insicurezza in città. Persone che chiedono innanzitutto maggiori controlli nei parcheggi dove questuanti ed abusivi irrompono, spesso con forza, per ottenere un obolo da parte dei passanti. In modo particolare, si fa riferimento ai parcheggi dell’ospedale e di piazza Martiri, dove i novaresi chiedono interventi incisivi per arginare il fenomeno.
C’e anche chi denuncia, nel quartiere Sant’Agabio, tre violente risse tra africani nel giro di un mese e chiede che le forze dell’ordine effettuino più controlli in una zona da sempre a rischio e poco sicura.
Stesso discorso per la zona stazione, dove spesso i passanti assistono a tafferugli, a volte anche forti, e dove esistono aree completamente abbandonate, vedi il retro della stazione stessa, ex Sant’Andrea o V Magazzino. Qui, sono i pendolari a chiedere più tutela, specialmente coloro che rientrano in treno dopo il tramonto, alla ricerca della propria auto quasi sempre parcheggiata proprio su quella strada. Anche qui, i controlli sembrerebbero praticamente inesistenti.
E proprio alla luce delle numerose segnalazioni che ogni giorno popolano la pagina Facebook, c’è chi interviene con una proposta interessante, quella dell’autoprotezione. “La proposta è molto semplice – spiega Sandro Bertona, coordinatore del Gruppo Scorpion da sempre impegnato nel volontariato civico – Peraltro è un’iniziativa assunta in quasi tutti i Paesi europei del Nord che hanno istituito il poliziotto di quartiere, una figura a cui la gente può fare riferimento per segnalare eventuali casi o episodi di disordine pubblico e per gestire la “cosa comune” tutti insieme“. Bertona fa qualche esempio: “Se qualcuno vede nei parchi vandali che devastano giostre, fontanelle o altro, cosa può fare? Far finta di niente o, se ha un alto senso civico, chiamare le forze dell’ordine che il più delle volte sono impegnate in operazioni più pesanti. Ma riteniamo che sia importante partire dalle piccole cose per far capire alla gente che il controllo c’è perché ci si controlla reciprocamente, arrivando al rispetto di quello che appartiene a tutti. Se la gente sa di potersi riferire ad un vigile o ad un poliziotto che vede ogni giorno nel suo quartiere, la segnalazione avviene in modo più naturale. Ed è questo che proponiamo: di tornare al poliziotto di quartiere, e magari, come prima succedeva anche al carabiniere di quartiere“.
In effetti, si tratta di un’iniziativa che in altri Paesi non lontani dall’Italia funziona bene. Una decina di anni fa, era assessore alla sicurezza Stefano Monteggia, venne istituito il vigile di quartiere; qualche anno dopo, sempre con l’amministrazione Giordano, un accordo tra le forze dell’ordine e il Comune, siglava la nascita anche dei Carabinieri di quartiere e dei City Angels: la gente li vedeva camminare in centro e nelle varie zone di Novara. Gli stessi volti che sono diventati, in poco tempo, volti amici a cui la gente si rivolgeva in caso di necessità o di segnalazioni. Eccola qua l’autoprotezione. Sparita poi con l’amministrazione Ballaré… Chissà perché, del resto basterebbe poco: un’idea (che già c’è), un po’ di buona volontà e più attenzione alle esigenze dei cittadini, anche se questo significa sganciarsi da un’ideologia politica ormai ampiamente superata che identifica tali iniziative con una militarizzazione della città… Tutt’altro: la divisa, la presenza delle forze dell’ordine non fa che rassicurare la gente e accrescere il rispetto che fa parte del senso civico di ciascuno di noi. Niente di più facile…