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Tornielli, un cognome che ha fatto la storia di Novara

Novara PM10: PM2,5: Nella foto, il centro città (Leonardo D'Amico)

Il cognome Tornielli può essere considerato come il cognome nobile per eccellenza di Novara e del suo territorio. Per moltissimi anni, in epoche diverse, i Tornielli ebbero il dominio della città e di parte del contado, a volte alternati con i Brusati e i Cavallazzi. In particolare furono attivi protagonisti della storia locale nei secoli XII, XIII e XIV. Già nel 1153 troviamo un Guglielmo Tornielli come Vescovo della Diocesi novarese, in rappresentanza della classe più potente del comune. Numerose furono le ramificazioni di questa famiglia. Secondo Francesco Cognasso, nella sua opera “Storia di Novara”, il ramo “antichissimo” fu quello che abitava nella parrocchia di San Matteo, mentre un secondo ramo vantava privilegi imperiali in Vignarello (Tornaco) e Parona. Vi furono poi i Tornielli di Borgo Lavezzaro e quelli di Carpignano. In epoca medievale i Tornielli erano schierati con i Ghibellini, in lotta contro i Guelfi cui appartenevano invece i Brusati. Numerosi sono ancora oggi i palazzi e castelli appartenuti alla famiglia. Tra questi il Palazzo sede della Banca Popolare, ceduto dai conti Tornielli alla famiglia Bagliotti intorno al 1600 e da questa poi passata ai Bellini nel 1751.

Circa l’origine di questo cognome, viene fatta risalire al sostantivo “torre”, costruzioni simbolo di potenza e nobiltà, al pari di altre forme cognominali come Torre, Torriani, Torrini, Torelli e così via.

Oggi i Tornielli non sono molto numerosi e sono in netta prevalenza ancora concentrati nei medesimi territori dell’epoca medievale, ossia il Novarese (compresa la Valsesia) e quella parte del Pavese più vicina al confine con Novara.  Una strada del centro storico cittadino (fino al 1890 denominata “via San Nicola”) è stata in parte intitolata ai Tornielli.

Paolo Lastrico