Allora l’aveva presa sul serio la Lega quella storia delle ramazze… Peccato che più che di pulizie si dovrebbe parlare di espulsioni vere e proprie, almeno per quanto riguarda il Piemonte. Nella nostra Regione succede questo: o stai con la segreteria nazionale o ti costringono a fare armi e bagagli. Dapprima con la tua eliminazione dall’elenco dei militanti, poi con l’espulsione. E’ successo a tanti, forse un pochino troppi, ci verrebbe da dire. Il caso più attuale è quello del Canavese dove il giovane Alessandro Albano (e bravo, non perché lo conosciamo, ma perché si tratta di un ragazzo serio e appassionato di quella politica pulita che manca da tempo) è stato gentilmente invitato a lasciare la Lega, dopo che gli era stata rifiutata la candidatura per le regionali. Insomma, cornuto e mazziato.
La storia è nota: Albano, consigliere provinciale, originario del Canavese, per chi non lo conoscesse, ha aderito alla Lega Nord per convinzione ideologica, ma anche e soprattutto per dare una mano alla propria gente, quella che oggi gli dimostra solidarietà e vicinanza. A partire dal deputato Walter Togni, altro pezzo grosso della politica Canavese, che con una lettera, spiega agli elettori della zona una situazione che ha suscitato grande delusione: “Il nostro movimento, in Regione, sta attraversando un momento difficile, di assoluta confusione, questa condizione ha toccato il massimo in vista delle elezioni regionali ed europee dove si sono verificati incredibili eventi per favorire l’elezione del prescelto di turno, emarginando persone motivate e capaci dalla cui candidatura avrebbe certamente beneficiato in termini elettorali il movimento stesso. Penso sia arrivato il momento di porre fine a questi giochi e far capire a capi e capetti che i militanti non contano solo per alzare la mano al congresso, attaccare manifesti e fare gazebo, ma devono essere tenuti in debito conto nelle decisioni del movimento”. Togni chiede dunque di votare per le regionali Albano, recuperato poi nella lista civica di Pichetto, e per le europee Tino Rossi, altro grande espulso dalla Lega, confluito in Forza Italia. Ah, ovviamente la segreteria nazionale ha anche deciso nel frattempo di congelare Togni fino al 26 maggio (come dire ci si inventa anche la qualifica di militante congelato, tanto per capire cosa accadrà allo spoglio delle urne, poi si vedrà).
Non crediate che succedano cose tanto diverse nel Novarese… Anche nel nostro territorio, non sono pochi i nomi cancellati dalle liste dei militanti e per altri, ancora presenti, prude la mano di qualcuno che vorrebbe tanto tirare su una bella e definitiva riga… Tra “demilitati” e commissariamenti vari (tra cui la sezione di Novara per motivi ancora non illustrati dettagliatamente ai militanti), staremo a vedere quali risultati otterrà la Lega Nord.
Ma non dimentichiamo mai che il Novarese e il capoluogo gaudenziano in modo particolare sono stati la roccaforte piemontese leghista, una città in cui l’ex sindaco Massimo Giordano aveva ottenuto un plebiscito alle due tornate elettorali amministrative che lo hanno incoronato primo cittadino. Dopo la vittoria di Ballarè (certamente da imputare alle incomprensioni interne alla Lega che hanno portato alla scelta di un candidato imposto dalla segreteria, ma non riconosciuto dall’elettorato) e il pesante incrinarsi dell’asse fino a quel momento vincente Cota-Giordano, la Lega, diciamocela tutta, non è più quella di una volta, assediata da uno zoccolo duro ancorato ad un partito in cui evidentemente il confronto e la manifestazione del proprio pensiero non sono più ammessi. Fatto sta che ad oggi pare che i militanti di Novara siano scesi da 130 a meno della metà e i sostenitori 125 in meno… Davvero un peccato perdere consenso a causa di una guerra intestina che ha seminato il deserto intorno al sole delle Alpi gaudenziano!