Dopo aver superato due ischemie e 4 mesi lontano dal suo Novara, il super tifoso Ginone Fusetto è tornato al Piola, e malgrado la situazione difficile della squadra, professa parole di speranza.
“Tranquilli, vinciamo a Bari e ci salviamo sicuro” parola del mitico Ginone
Due ischemie dopo Novara-Empoli, due settimane di terapia intensiva e poi la riabilitazione, con un unico pensiero in tesa: tornare al Silvio Piola a rivedere il suo Novara. Questo è Gino Fusetto, per tutto il mondo azzurro semplicemente Ginone.
Un gigante buono che l’esondazione del fiume Po’ ha strappato alla sua terra subito dopo la guerra e che nelle risaie novaresi ha trovato l’habitat ideale per ripiantare radici sane e floride, dove costruire una famiglia unita e bellissima. Un’amore per il Novara scoppiato subito ma cresciuto nel tempo, che ha vissuto un iniziale parallelismo con i colori rossoneri del Milan, quando divideva un po’ il suo cuore fra le magie di Scienza e Balacich del Novara calcio anni 80′ ed i tocchi di abatino Rivera. Ma poi al contrario di quasi tutti i rossoneri saliti sul carro vincente del Milan targato Berlusconi, ha abbandonato il diavolo senza remore per dedicarsi anima e cuore solo all’azzurro color del cielo, perchè “uno non può fare il presidente, scendere in politica, comprare le televisioni ed avere tutto”; in pratica l’unico italiano e tifoso che ha risolto d’amblè il famoso “conflitto d’interessi” senza discussioni ne remore.
Da li in avanti solo Novara, soprattutto quando la sua bellissima nipotina Marzia, venuta su a pane e Novara calcio, ha cominciato a chiedergli “Nonno mi porti allo stadio?” come fare a dirgli di no? A costo di fare qualche discussione con la moglie Mary. “Quante litigate con la mamma, perchè non si vuole perdere neppure una trasferta” ci racconta la figlia Ileana.
Poi il 2 dicembre scorso, proprio dopo aver assistito al pareggio casalingo contro l’Empoli, una capatina al bar e subito a casa, dove ci vuole poco a capire che qualcosa non vada: “Sembrava avesse bevuto, ma ci apreva strano, poi è caduto ed abbiamo chiamato il 118” è così che Ilena racconta i momenti drammatici vissuti da tutta la famiglia Fusetto dopo il malore del Ginone. “L’hanno ricoverato in rianimazione, dove è rimasto sedato per due settimane – spiega la figlia – abbiamo temuto il peggio, ma l’affetto incredibile che ci ha subito circondato ci ha dato una forza straordinaria e non abbiamo mai perso la speranza, la forza che ci arrivava da tutti questi amici tifosi forse ci ha sostentato”. E’ stato difficile certo, ma è andata proprio così, quando si è svegliato il “gigante buono” ha cominciato a fare progressi, perchè nella sua testa c’era una cosa che più di tutte lo spingeva a guarire: tornare a vedere il Novara e poter riabbracciare tutti gli amici in curva. “Non c’è stato verso di fargli mettere un pigiama – racconta Ileana – oramai tutti al San Giuliano lo conoscono come ”quello con la tutta del Novara calcio”. Ma durante la riabilitazione al San Giuliano non è stato semplicissimo tenerlo a bada, voleva uscire, voleva andare a Novarello, lo ha calmato per un po’ la visita inaspettata della squadra dove “ha pianto come un bambino”, persino il dottore si è dovuto arrendere “il medico ci ha detto che un omone così non si può tenere legato, così appena è stato possibile lo abbiamo portato ad un allenamento, chi lo teneva più?” Ileana aggiunge di come sia impossibile fargli indossare qualcosa di normale che non sia una divisa ufficiale della sua squadra del cuore “anche quando va alle visite a Vercelli mette quella tuta, abbiamo paura che insomma, qualcuno non gradisca” persino ai funerali vorrebbe andare vestito d’azzurro ma…”l’unica concessione ottenuta da mia madre è stata proprio quella di non mettere la tuta quando va a qualche cerimonia funebre, ma in cambio ha strappato la promessa che quando verrà il suo momento, potrà indossare i suoi amati colori”. Dopo oltre 4 mesi di attesa finalmente, alla prima giornata di sole, Ileana come promesso al suo papà, ha portato il Ginone nella sua seconda casa a vedere il Novara, anche se purtroppo non è andata per niente bene, chissà se forse anche lui dopo il rovescio per 0-3 contro la Ternana, il Ginone abbia perso un po’ di speranze. “Macchè! – conclude Ileana – ha già invitato gli amici per domani sera ed è certo che si vince a Bari e che ci salviamo di sicuro”.
Insomma una fede incrollabile, se davvero è possibile farlo, qualcuno cloni il Ginone, tifosi come lui sugli spalti ed un vero cuore azzurro come il suo in campo, farebbero proprio la differenza.