Trecate, tenta la “truffa dello specchietto”, arrestato dai carabinieri. A chiamare i colleghi del radiomobile un carabiniere fuori servizio insospettito dalla scena
Il “colpo” sarebbe andato a buon fine se non ci fosse stato l’intuito di un carabiniere, in forza in provincia di Varese, che venerdì pomeriggio stava percorrendo al volante della sua vettura la provinciale 11 nella zona di Trecate quando ha visto due auto ferme, un ragazzo accovacciato dietro ad una macchina che gesticolava animatamente e poi una donna scendere dall’altra vettura e iniziare una discussione. Immediato il sospetto che stesse accadendo qualcosa di poco chiaro, o che, quantomeno, la discussione avrebbe potuto degenerare e così ha deciso di fermarsi. Si è qualificato, ha chiesto i documenti, ha identificato il ragazzo (un 22enne residente in Sicilia) e nel frattempo ha allertato i colleghi di Novara che hanno Dalla ricostruzione dei fatti e dagli accertamenti svolti poi dai carabinieri del Radiomobile di Novara, è risultato che la donna, un’anziana religiosa residente in provincia di Novara, mentre percorreva la provinciale ha udito un tonfo sordo provenire dall’esterno della sua auto e, subito dopo, aveva visto il conducente di un’altra vettura, che poco prima aveva affiancato, farle segno di accostare. La donna ha fermato l’auto e poco dopo il ragazzo l’ha raggiunta accusandola di avere danneggiato lo specchietto retrovisore della sua macchina nel corso della manovra di affiancamento e, per il danno, le proponeva di “chiudere” la vicenda con del denaro. A riprova che fosse stata proprio l’auto della donna a provocare il danno, ha mostrato dei segni scuri che erano rimasti impressi sulla fiancata della sua auto, segno inequivocabile di un contatto. Peccato che poi i carabinieri, a bordo, abbiano trovato dei sassi, utilizzati probabilmente per simulare il contatto fra le due vetture. Il ragazzo è stato arrestato con l’ipoteso di reato di tentata truffa; sabato è comparso davanti al giudice per la direttissima ed è stato condannato a 8 mesi di reclusione e 200 euro di multa.