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Novara

Truffa a un’anziana, coppia “novarese” arrestata a Vercelli

Truffa a un’ anziana: coppia “novarese” arrestata a Vercelli. Vittima del raggiro un’ottantenne; la tecnica sempre quella del “caro nipote”

“Nonna, sono io, Barbara. Ho bisogno di 4mila euro subito subito. Sono qui da un notaio e se non pago questa cifra non posso chiudere un atto ”. La voce preoccupata, il tono incalzante, la situazione drammatica e alla destinataria della telefonata, un’ottantenne vercellese con qualche problema di salute, nessun dubbio è passato per la testa sulla veridicità di quella richiesta. Il fattore sorpresa, sul quale contano truffatori senza scrupoli, avrebbe sortito appieno il suo effetto se…Se la telefonata con la sedicente “nipote” non si fosse interrotta, se a questa non fosse seguita un’identica telefonata fatta però da un sedicente notaio, se la colf non avesse drizzato le antenne e se non avesse chiamato la polizia. E’ stato così che due truffatori, una donna, 23 anni, di origini bulgare ma cittadina italiana, e un suo parente di 28 anni, entrambi domiciliati a Novara ed entrambi con precedenti alle spalle (la ragazza, per analoghi reati era addirittura sottoposta ad un obbligo di dimora in Novara) sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile della questura di Vercelli. Appena ricevuta la chiamata della domestica, insospettita dal fatto che le risposte che l’anziana forniva all’interlocutore erano quantomeno sospette (si riferivano, pare, alla presenza di gioielli e monili in casa), i poliziotti (che, alla luce dei numerosi raggiri messi in atto in città hanno intensificato controlli mirati) non hanno perso un minuto di tempo e si sono  si sono presentati all’abitazione della donna. Due sono entrati e hanno preparato un pacchetto “trappola”, poi sono usciti e si sono appostati in giardino, mentre gli altri erano in zona a bordo di un’auto in attesa dell’arrivo della “nipote”.  Che puntualmente è arrivata, poco dopo, in auto con un complice; si è presentata alla porta e ne è uscita con una busta in mano. Non ha neppure fatto in tempo a controllare il contenuto (all’interno al posto di gioielli gli agenti avevano messo degli articoli di bigiotteria) che è stata fermata dai due agenti appostati in giardino, mentre i loro colleghi hanno fermato il complice che era a bordo dell’auto. Questa mattina udienza di convalida in carcere. Sul fronte investigativo invece sono ancora in corso indagini per verificare se i due possano essere responsabili anche di altri episodi simili commessi sempre in terra vercellese.