E’ passato quasi un anno dalla riapertura, in grande stile, di parte del mercato coperto. I padiglioni recuperati ospitano oggi decine di attività di ambulanti che, nel corso di questi mesi, hanno più volte lamentato disservizi e problemi non da poco che, di fatto, limitano il loro lavoro. Quasi come se i lavori di ristrutturazione stessero ottenendo un risultato contraddittorio rispetto al fine perseguito, ossia quello di migliorare l’attività quotidiana dei commercianti. Lo conferma Luigi Rodini, candidato sindaco de “La Città in Comune”: «Dopo la propaganda per la riapertura di una parte del mercato coperto la giunta uscente sembra essersene disinteressata. Parlando con i cittadini e i commercianti, invece, abbiamo verificato che la ristrutturazione ha portato con sé un’enorme serie di problemi: diminuzione della superficie a disposizioni dei commercianti, aumento delle tariffe, aumento dei costi accessori, scarsa ventilazione degli ambienti, assenza di porte a chiusura automatica, difficoltà per chi svolge attività di scarico e carico. Dopo mesi e mesi di chiusura, era necessario prevedere un periodo intermedio per recuperare la clientela. Non sarebbe stato difficile prevedere in anticipo tutti questi problemi».
Il mercato coperto va difeso, dice Rodini: «È il luogo in cui i cittadini non sono “degradati” al rango di “consumatori” ma rimangono persone. Anche per questo il mercato coperto va difeso».
«E’ indecente che esercizi in attività rischino di chiudere come conseguenza di lavori comunali fatti per migliorare la situazione dei commercianti e dei compratori. Com’è possibile che i lavori di ristrutturazione ottengano l’effetto di cacciare i commercianti? Ma non sono stati fatti per ottenere l’effetto opposto?».