Un’opera di riqualificazione delle ex caserme che costerà tra i 18 e i 38 milioni di euro e che verrà siglata da un accordo di programma, di cui è già pronta la bozza, valido fino al 2022, ma prorogabile. Il recupero delle strutture di Novara passerà attraverso il protocollo di intesa che Demanio e Comune di Novara stanno per siglare, procedura che in effetti si trascina da anni, ma che dovrebbe essere sottoscritta entro la fine dell’anno. L’attività di valorizzazione riguarda le caserme Passalacqua, Cavalli e Gherzi: le porzioni di strutture che verranno cedute dall’agenzia del Demanio al Comune di Novara ospiteranno, in futuro, secondo il progetto attuale, uffici comunali e di servizio pubblico. Alla Cavalli si prevede la riallocazione dell’agenzia delle Entrate , alla Gherzi i Comandi provinciali e la stazione del Corpo Forestale dello Stato, alla Passalacqua gli uffici comunali legati alle attività, come il Suap, l’ufficio Commercio, la Polizia Locale. L’accordo prevede anche la stipula di una permuta della Palazzina Caretto, lungo corso XXIII Marzo, in cambio della Palazzina 8 alloggi, realizzata da Atc e situata all’interno della Caserma Gherzi.
Oggi in commissione, è stato illustrato il progetto integrale, di fatto lo stesso che era stato proposto e portato avanti dalla Giunta Ballarè. Una superficie di 140 mila metri quadrati la cui proprietà verrà suddivisa tra Demanio e Comune, tra uffici statali e uffici comunali, lasciando una buona porzione di spazio all’agenzia statale per la parte residenziale e commerciale. E’ questo, insieme ad altri, il punto che contestano le opposizioni: “Intanto sarebbe necessario capire come e dove verranno trovate le risorse per finanziare la riallocazione degli uffici in questione”, hanno puntualizzato sia Daniele Andretta di Io Novara che Cristina Macarro del Movimento 5 Stelle.
“E poi – aggiunge Andretta – sarebbe stato anche opportuno prendersi un po’ più di tempo per cercare di definire meglio il progetto ed integrarlo secondo le esigenze della città”.
Il Sindaco Canelli ha reputato “fondamentale procedere con celerità per poter permettere al Demanio di ricercare i necessari finanziamenti. E’ un’opera che va guardata da un punto di vista strategico: l’accentramento degli uffici e dei servizi pubblici è centrale per il cittadino e per le imprese che si rivolgono ai nostri sportelli e a quelli statali”.
Inizialmente si era anche pensato al social housing: “Ci sono 750 nuove matricole quest’anno e gli appartamenti della città sono tutti occupati. Avere delle residenze universitarie in più sarebbe stato utile, ma per ora non ci sono i tempi”. Si cercherà di integrare il progetto nella parte residenziale.
Nessuna risposta, ancora, alla domanda dell’opposizione sull’ipotesi di risparmio per il Comune quando l’opera sarà a regime. A questo si aggiunge la preoccupazione per l’individuazione delle risorse che dovrebbero arrivare, dice l’assessore Borreani, “da bandi regionali od europei”, ma sulle quali al momento non vi è alcuna certezza.