Buongiorno
Novara

Un appalto del Maggiore nel mirino di un sindacato. La direzione ribatte “Critiche non corrette”

Il comunicato stampa è di quelli che fanno saltare sulla sedia, ovvero la denuncia pubblica di un sindacato, la Federazione Sindacati Indipendenti coordinata dal segretario Giuseppa Maria Pace, che riguarda un appalto del Maggiore per la riparazione manutenzione degli apparecchi radiologici per quasi quattro milioni di euro.

In realtà, secondo il direttore amministrativo dell’ospedale, Gian Pietro Savoini si tratterebbe solo di un errore materiale, tanto è vero che l’appalto in questione è stato poi annullato.

Ma andiamo con ordine: il 22 giugno scorso il Maggiore assegna un appalto per quasi quattro milioni di euro  all’azienda HIGEA & Mesa srl, una delle due aziende che ha risposto alla manifestazione d’interesse avanzata dall’ospedale e si è costituita in Ati con altre. Ma secondo la Fsi la pubblicità che è stata data al bando non era a norma di legge, ovvero ha seguito una procedura semplificata, che prevede la pubblicizzazione della gara solo sul sito aziendale. Da qui la denuncia ed il comunicato stampa che rende nota la questione.

In effetti , come ammette  la stessa azienda ospedaliera, secondo il nuovo codice degli appalti, l’importo così elevato prevede forme di pubblicità per queste gare certamente più impegnative cosicchè in molti possano partecipare, con la pubblicazione del bando o dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea o nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

 

Morale: verificato l’errore il bando è stato ritirato e l’aggiudicazione annullata. “La Direzione amministrativa  – dichiara infatti Savoini – ha già provveduto a controdedurre alla “segnalazione” della sedicente rappresentante sindacale, trasmettendo alle autorità ed enti cui è stata inviata la “segnalazione” una relazione nella quale si espongono le ragioni dell’errore e si dimostra la infondatezza e la artificiosità della parte finale della segnalazione, nella quale dall’errore segnalato si traggono deduzioni totalmente errate”.

Insomma la questione dal punto di vista della gestione di quell’appalto sembra conclusa. Un po’ meno le polemiche fra l’azienda ed il sindacato in questione, che rischiano queste sì di avere strascichi: “Se non ci fossimo noi chi controllerebbe quel che fa l’azienda?” si sfoga la segretaria Pace.

 

“Che la segnalazione abbia fini diversi da quelli “dichiarati” – ribatte il direttore amministrativo del Magggiore – è palesemente comprovato dalla sua pubblicizzazione, tramite “volantino” e comunicato stampa. Tant’è che Direzione sta valutando se la  sedicente rappresentante sindacale, nel formulare la segnalazione e nel darne pubblicità si sia mantenuta nei limiti della corretta “critica sindacale” o abbia ecceduto tali limiti”.