Il tema è quello dell’organizzazione degli eventi, grandi o piccoli, che si svolgono in città. Un tema già affrontato diverse volte, negli anni, da differenti amministrazioni comunali. Ad oggi, l’assessore Sara Paladini e le associazioni di categoria (Ascom e Confesercenti) hanno deciso di formalizzare il proprio “rapporto” attraverso una sorta di protocollo di intesa e, soprattutto, tramite la calendarizzazione puntuale e precisa delle manifestazioni di settore che si svolgeranno dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre dello stesso anno. Apprezzabile l’iniziativa per evitare spiacevoli sovrapposizioni o duplicazioni di manifestazioni che, purtroppo, non solo si sono viste recentemente, ma che hanno anche causato problemi tra gli esercenti di viale Roma, proprio qualche giorno fa. E’ successo che il Consorzio al Castello ha promosso un evento fissato per domenica 9 novembre con tanto di ambulanti in strada. Peccato che, pare, la maggior parte dei commercianti ben poco sapesse di questa iniziativa al punto da chiederne all’amministrazione la sospensione. Stesso discorso per domenica 23: sempre in viale Roma, Ascom (associazione nella quale in passato trovavano casa molti adepti attuali di Consorzio al Castello) aveva previsto un mercatino simile, senza sapere dell’anticipazione, poi comunque sospesa, di Consorzio al Castello. Insomma, un bel casino: la manifestazione del 23 è stata spostata in via Costa, annullata quella di via Roma, ovviamente. Ma la domanda é: questo tipo di autorizzazioni, sia che arrivino da un consorzio sia da un’associazione di categoria, chi le rilascia??? Facile… Il Comune, l’unico ente che ha dunque la possibilità non solo di calendarizzare ma anche di autorizzare, a seconda delle richieste pervenute. Ora, la decisione, per semplificare il lavoro, è di stendere un programma congiunto al quale nessuno più potrà aderire o subentrare al di fuori dei suddetti firmatari del protocollo. La prossima settimana, attorno ad un tavolo, si pianificherà il 2015. Se qualcuno, al di fuori dei citati protagonisti, vorrà organizzare qualche evento simile a quelli calendarizzati non lo potrà fare. Dunque, quasi inutile richiederne l’autorizzazione. L’obiettivo è quello di “creare per Novara un’immagine importante e qualificata, con mercatini che non siano più quelli che tradizionalmente vengono proposti, ma con innovazioni e temi precisi a cui attenersi, armonizzando la pianificazione e trovando locations idonee”, spiega Grifoni.
“Stiamo lavorando ad un’edizione speciale di Degusto, proprio in tema Expo, riservando spazi al Broletto per organizzare eventi importanti”, ha aggiunto l’assessore Paladini.
Nel 2014 sono stati promossi 7 notturni di quartiere (molto apprezzati) e 5 mercatini domenicali che sono quelli che, di fatto, stanno infastidendo alcuni ambulanti che vengono penalizzati nelle vendite dai loro stessi colleghi che lavorano bene la domenica. Qualche mese fa, in una petizione, erano state raccolte 175 firme per chiedere all’amministrazione di sospendere tali iniziative.
Insomma, se da una parte molti ambulanti scelgono di lavorare anche la domenica per portare a casa entrate maggiori, dall’altra c’è chi, altrettanto giustamente, dopo essersi alzato tutte le mattine alle 5, decide di prendersi un giorno di riposo. Due facce di una stessa medaglia… Noi ci chiediamo: perchè proporre mercatini tradizionali la domenica, con bancarelle che si troverebbero facilmente anche durante la settimana in città?
Comunque, al momento si è deciso di cambiare rotta: nel 2015 l’amministrazione comunale non autorizzerà più tutti i mercatini di vari generi che hanno ottenuto il via libera, invece, nel 2014. Ci si muoverà verso un rinnovamento del settore proponendo eventi ed iniziative più accattivanti e a tema.
Sugli ambulanti, Paladini lancia un appello alla Regione “affinchè vengano rilasciate le necessarie concessioni, ferme da anni”. Mentre Grifoni sottolinea come “dinanzi all’attività degli ambulanti, numericamente, ci sia un segno “più” contrariamente a quanto succede in altri ambiti. Ma cambia radicalmente anche l’etnia: si corre il rischio di snaturare troppo l’idea di mercato cittadino. E quindi bisogna prestare attenzione”.