Un giardino in Psichiatria per la “cura” dei pazienti. Uno spazio a dimensione “umana” strumento terapeutico fondamentale
L’obiettivo è quello di umanizzare il più possibile l’attività sanitaria; e con questo scopo l’azienda ospedaliero-universitaria di Novara ha portato a compimento un “importante tassello nell’ottica della cura centrata sulla persona”; un giardino, appunto, di 45 metri quadrati, il cui costo, settemila euro, è stato finanziato interamente con risorse proprie e realizzato dalla struttura Gestione Tecnica Economale diretta dall’ingegner Vincenzo Bruno. La cura del disagio psichico avviene necessariamente attraverso la relazione che coinvolge pazienti, famigliari, infermieri, medici; la struttura di Psichiatria, diretta dalla professoressa Patrizia Zeppegno, da tempo si occupa dei pazienti con un approccio di riabilitazione precoce, che prevede il loro coinvolgimento in attività di gruppo che fanno parte del “quotidiano delle persone”, come la lettura del giornale al mattino, l’ascolto di musica e canzoni, la visione di film, la redazione del giornalino della clinica psichiatrica, per finire con la lettura della fiaba della buonanotte. “Nell’ottica della cura centrata sulla persona, della necessaria considerazione di aspetti correlati tanto alla “cure” che al “care” – spiegano dall’Azienda – e della umanizzazione delle cure in una prospettiva in cui la relazione è strumento terapeutico e terapia in se stessa, la presenza del giardino della struttura di Psichiatria aggiunge un nuovo, importante tassello a quanto già in essere presso il nostro reparto”. Così, tempo permettendo, alcune delle attività di riabilitazione precoce potranno essere fatte in giardino; la lettura del giornale, o il ritrovo del gruppo redazione e del gruppo canto. “Ma anche altre potranno essere fatte in questo spazio – aggiungono – Da quelle più “ricreative”, come prendere il caffè in un contesto gradevole e fare due passi all’aperto, a quelle con una valenza maggiormente terapeutica, come ad esempio il risveglio muscolare, progetto che attualmente rappresenta un “work in progress”, tassello di un progetto più globale finalizzato alla salute fisica ed alla qualità di vita del paziente con disturbo psichiatrico”. Insomma “credendo nella profonda importanza dello “Spirito del Luogo”, avere a disposizione, nel contesto di un reparto di Psichiatria per acuti, uno spazio a dimensione “umana” è di per sé un fondamentale strumento terapeutico per chi si trova ad abitarlo”.