“Un giorno in Senato”: il progetto dello Scientifico Antonelli tra i 10 vincitori. I ragazzi hanno proposto un ddl per il contrasto del declino demografico
Un gruppo di studenti della classe 3A del Liceo Scientifico Antonelli ha partecipato al concorso “Un giorno in Senato”, iniziativa giunta alla 14esima edizione, bandito dal Senato della Repubblica con lo scopo di far cogliere ai giovani l’importanza delle leggi e del confronto democratico, e il progetto – “Disposizioni per un maggiore sostegno ed una più efficace tutela della maternità e per il contrasto del declino demografico” è risultato tra i dieci vincitori. Studenti e studentesse sono partiti dall’esame delle principali problematiche della nostra società e hanno individuato una criticità nella progressiva diminuzione delle nascite. Dopo aver svolto un’indagine tra gli studenti e le studentesse del liceo per capire quale interesse potesse riscuotere il loro oggetto di studio, hanno esaminato le norme vigenti sull’argomento e, grazie anche agli input dei professionisti in ambito giuridico che li hanno seguiti in un percorso di approfondimento, hanno proposto un disegno di legge in merito. Lo scopo è incrementare la disponibilità ad essere genitori, sostenendo di più le madri nei primi anni di vita del neonato e garantendo parità di condizioni al ritorno nell’ambito lavorativo. A tale scopo è stato introdotto un congedo di paternità di ugual durata a quello materno per garantire ad entrambi i genitori la possibilità di seguire i figli nel primo anno di vita. A ciò si affianca la richiesta di istituire asili aziendali o strutture convenzionate e la possibilità di usufruire di prestiti a tasso zero nel momento in cui si dà vita ad una famiglia. Su di un altro fronte il progetto di legge si muove per incentivare l’assunzione di giovani genitori, proponendo una detassazione per le aziende disposte ad incrementare i lavoratori-genitori. Un ringraziamento particolare gli studenti e le studentesse che hanno partecipato al concorso lo hanno voluto rivolgere alle professoresse Margadonna, Petrocelli e Baracco, agli avvocati della Camera Penale di Novara, Alessandro Brustia e Giulia Ruggerone, e al segretario generale del Comune e della Provincia di Novara.