
Alessandro Barbero
Il “Librotè delle cinque” è la nuova iniziativa promossa dal Centro Novarese di Studi Letterari per il rilancio della Sezione Novarese della Biblioteca Civica Negroni: ogni primo giovedì del mese un salotto letterario con una tazza di tè per chi interviene, a cominciare dal prossimo giovedì 6 novembre 2014 ore 17 con un ospite d’eccezione, lo storico Alessandro Barbero, volto noto di Superquark che presenta Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali edito da Laterza. Dalle 16,30 tè offerto ai presenti, poi saluto introduttivo dell’assessore alla cultura Paola Turchelli.
Grazie ai volontari e al sostegno della Fondazione della Comunità del Novarese Onlus si avvia così il programma di incontri per una nuova Sezione Novarese con questa cadenza: primo giovedì del mese: Librotè delle cinque (ore 17), secondo giovedì: corso di scrittura, da gennaio (ore 16), terzo giovedì: Libroforum: gruppo di lettura (ore 16), quarto giovedì: incontri con la storia (ore 18).
Il primo autore invitato, Alessandro Barbero, insegna storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale Avogadro, sede di Vercelli. Studioso di prestigio, noto al largo pubblico, ha pubblicato molti volumi. Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo è il primo dei suoi romanzi di successo (Premio Strega 1996, tradotto in sette lingue), al quale altri sono seguiti, tutti editi da Mondadori. Per Laterza è autore di opere più volte ristampate, alcune delle quali tradotte nelle principali lingue.
In Donne, madonne, mercanti e cavalieri il professor Barbero, che giovedì dialogherà con Roberto Cicala, parte da alcune domande: chi erano, come pensavano, come vedevano il mondo uomini e donne del Medioevo? In questo libro infatti si fa la conoscenza con sei di loro: un frate, un mercante, un cavaliere; la figlia d’un artigiano, la figlia d’un dottore, la figlia d’un contadino. La scelta dei sei protagonisti è legata a una condizione di fondo, a cui non si può sfuggire. Per poter entrare nella testa di uomini e donne del passato, è necessario che essi abbiano lasciato testimonianze scritte, in cui hanno messo molto di se stessi. È il caso di cinque su sei dei nostri personaggi; della sesta, Giovanna d’Arco, che era analfabeta o quasi, possediamo lo stesso le parole, grazie al processo di cui fu vittima e protagonista.
Tra le storie narrate da Alessandro Barbero nel libro c’è quella di Christine de Pizan (il cui vero nome era Cristina da Pizzano) poetessa, filosofa, autrice di numerosi scritti. Cristina non è stata fatta santa e non è morta giovane, da molti punti di vista è stata una donna «normale», ma è una figura straordinaria proprio perché è la prima donna che ha concepito se stessa come scrittrice di professione, che si è guadagnata da vivere ed è diventata famosa scrivendo libri.