Franco esce di casa tutte le mattine, molto presto. Giacca, cravatta, valigetta, telefonino… Impeccabile. Porta il figlio a scuola.
Rincasa molto tardi. Stremato.
Cena mostrandosi allegro ed alla fine ha ancora voglia di correggere i compiti e rispondere alle curiosità del bimbo sul suo difficile mestiere di impiegato, con tante responsabilità.
Franco è un papà… Come tanti.
Ed oggi riceverà anche lui il lavoretto fatto a scuola dal suo piccolo. Con un biglietto “Al mio papà, sempre stanco per il tanto lavoro, un bacio grande”…
A Franco si stringerà il cuore e forse scoppierà a piangere.
Di sicuro, non dirà nulla!
Non dirà che ogni giorno lui si alza ed esce. Giacca, cravatta, valigetta, telefonino… Impeccabile. Porta il figlio a scuola.
Poi arriva nell’azienda dove molto saltuariamente fa le pulizie, o in qualche locale dove molto saltuariamente lava i piatti, o all’ufficio di collocamento, dove, diligentemente, da due anni, si mette in coda sperando che salti fuori qualcosa da quando ha perso il suo impiego fisso. Quando lavora si cambia, sistemando in ordine le sue cose nell’armadietto. Poi, prima di tornare a casa si rimette giacca, cravatta, prende la valigetta ed il telefonino.
Franco è un papà disoccupato, ma non lo dirà mai, fino a che potrà resistere. Forse teme di deludere. Difficile che accada, ma Franco è fatto così.
E poi vuole essere ottimista, vuole credere che questa situazione non durerà per sempre e che riuscirà a venirne fuori. A trovare quel lavoro che permetterà alla famiglia di tornare a stare bene!
Anche per questo Franco è un papà speciale!
Uno fra tanti!