Bello sentire al telefono la voce di Alessandro Besentini. Una voce d’attore, educata, profonda e nello stesso tempo discreta nel raccontare, nel proporsi. Alessandro Besentini e Francesco Villa diventano Ale e Franz nel 1992. Erano gli anni del Cta (Centro teatro attivo) e i due muovevano i primi passi. Da lì tutto ebbe inizio… e da quell’inizio si arriva anche a «Nel nostro piccolo», in scena al teatro Coccia sabato 3 febbraio alle 21 e domenica 4 alle 16, con i musicisti Luigi Schiavone, Fabrizio Palermo, Francesco Luppi e Marco Orsi.
Uno spettacolo che lo scorso anno è stato una settimana al Piccolo teatro e di conseguenza è stato modificato e stravolto e ha appena «ridebuttato» a Pesaro. Seconda tappa Novara: «Raccontiamo la nostra città – spiega Ale – io sono milanese doc, Franz ha origini ferraresi ma è nato e cresciuto a Milano. Il legame che trattiamo è quello affettivo ma anche culturale. Abbiamo respirato fin da piccoli l’aria che hanno respirato Gaber e Iannacci e solo da adulti abbiamo capito quanta influenza abbiano avuto su di noi. I testi sono tutti nostri con prologhi ed epiloghi che spesso sono le loro canzoni, in un lavoro che diventa quasi a otto mani. Loro hanno dipinto una tela e noi abbiamo trovato dei dettagli in una stimolante interazione». Musica, parole e video per far arrivare a tutti il messaggio che si vuole dare, senza paragoni «perché sarebbero irrispettosi. Loro sono dei maestri, noi siamo colmi d’ammirazione per chi ha fatto questo mestiere producendo cultura. Iannacci parlava degli ultimi, Gaber provocava per far pensare e chiedeva delle reazioni agli spettatori. Non potevi uscire da una loro serata indifferente». Una parola che riscopre anche il dialetto, parte importante e che si va perdendo. Uno spettacolo che Ale è curioso di sapere se piacerà al pubblico. “Se non ha fretta, dopo lo spettacolo si fermi… così me lo dice … se le è piaciuto. E se non le è piaciuto… beh me lo dica lo stesso”.
Redazione Buongiorno Novara