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Novara

Una stazione dell’alta velocità nel vercellese? Novara sta a guardare?

L’idea di una stazione intermedia dell’alta velocità fra Torino e Milano è stata lanciata dal Sindaco di Carisio e rilanciata dal collega di Santhià. I politici locali l’hanno sottoposta a Roma, dove pare si stia avviando un tavolo di trattativa. Le motivazioni? L’esigenza di un accesso intermedio, ma Novara con la sua posizione baricentrica per ora snobba l’iniziativa.

Una stazione dell’alta velocità intermedia nel vercellese? Novara che fa, sta a guardare?

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I sindaci di Carisio e Santhià hanno aperto la discussione sulla possibilità (che per ora rivendicano entrambi), di aprire un punto d’accesso intermedio tra Torino e Milano all’Alta Velocità. Quanto la cosa sia in realtà praticabile è tutto da vedere, ma nel frattempo si sono smosse un po’ le acque e l’interessamento dei rappresentanti politici della zona, ha portato all’apertura di un tavolo di confronto con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti che ha promesso di ascoltare le istanze dei territori coinvolti. Su quali basi? “Attualmente l’accesso alle stazioni di Alta Velocità, trovandosi in centro a Torino o in Centro a Milano, è reso difficoltoso per un bacino di almeno 2milioni di abitanti del Piemonte orientale ma anche della Lombardia occidentale” spiega il senatore Gilberto Picchetto nel perorare la causa vercellese, ma a ben guardare le motivazioni addotte, per quanto deboli, darebbero al novarese ed al suo baricentrico posizionamento sull’asse To-Mi, il naturale ruolo di candidata principe. Ma Novara, che da molto tempo ha perso il treno, rinunciando ad una stazione dell’alta velocità (probabilmente alla portata) è divenuta ora molto distratta, ma forse snobbare completamente le iniziative di vicinato potrebbe rivelarsi comunque un errore di valutazione. Abbiamo provato a sondare il “sentiment” dei nostri parlamentari, riscontrando per ora un tiepido approccio al problema. Ma è lo stesso Diego Sozzani a spegnere l’entusiasmo al collega di Forza Italia Picchetto: “Non ci sono le condizioni tecniche – ci ha spiegato Sozzani – sono treni che hanno bisogno di un certo chilometraggio per raggiungere le medie che rendono fattibili investimenti economici così rilevanti, ed una stazione a Carisio o Santhià non ha assolutamente i criteri per assolvere allo scopo”. C’è però un’eccezione alla regola sulla quale i sindaci vercellesi stanno battendo: la stazione di Reggio Emilia sull’asse Milano-Bologna, che in effetti dista 150 chilometri dal capoluogo lombardo e solo 70 da quello emiliano. La valutazione tecnica che potrebbe determinare l’esito positivo della proposta, almeno per quanto riguarda gli incontri che ho già effettuato in questi ultimi mesi – dice convintamente il senatore biellese Picchetto – riguarda i tempi di frenata ottimali, per sfruttare al meglio l’Alta Velocità. D’altra parte è una strada già collaudata guardando alla stazione passante medio-padana di Reggio Emilia nella quale un certo numero di convogli ad Alta Velocità fanno fermata: una scelta che rende un servizio importante a quei territori”. Insomma, l’eccezione che conferma la regola, oppure se lo hanno fatto una volta, anche se in condizioni e tempi oggettivamente diversi, perchè non si potrebbe ripetere? E Novara ne frattempo che fa, sta a guardare?