“Richiamiamo il Provveditore agli Studi affinchè intervenga mantenendo i suoi obblighi nei confronti della comunità studentesca, ripristinando al Mossotti la legalità e la normalità“. Sono le parole di Vincenzo Angellotto, membro del direttivo nazionale dell’Unione degli Studenti, ex mossottiano, oggi studente universitario.
Il riferimento è alla famosa circolare 25 emanata dall’ufficio di dirigenza dell’istituto Mossotti che rende obbligatorio il contributo scolastico, finora invece esigibile solo su base volontaria. “Si tratta chiaramente di un ricatto – ribadisce Angellotto a nome dei tantissimi studenti che sostengono la protesta dell’UdS – Gli studenti del Mossotti vengono minacciati di essere esclusi dalle varie attività extrascolastiche se non pagano il contributo. Assurdo!“.
Accanto alla sollecitazione al Provveditore perchè si attivi tempestivamente ed intervenga nella spiacevole questione che riguarda l’istituto, l’UdS intende anche proseguire la battaglia in una seconda direzione: “Oltre a cancellare la circolare, chiederemo che vengano restituiti e rimborsati i contributi già pagati, sotto ricatto, dalle famiglie degli studenti del Mossotti tra il 22 settembre, giorno di uscita della circolare, ed oggi, 30 settembre, termine ultimo per quel pagamento“.
Parallelamente all’azione studentesca, si sta delineando anche un intervento politico: il senatore 5 Stelle Carlo Martelli ha annunciato un’interrogazione, così come il deputato di Sel Nicola Fratoianni. “E’ paradossale – aggiunge Vincenzo Angellotto – che siano intervenuti i parlamentari prima ancora che si facesse sentire il provveditore, di cui ancora non abbiamo notizie“.
Anche in Provincia, ente competente per formazione e scuole, sarà presentata dal consigliere Federico Binatti un’interrogazione a riguardo: “Sono stato contattato proprio in questi giorni da moltissime famiglie e vista la delicatezza e la rilevanza della questione presenterò un’interrogazione al Presidente della Provincia. I contributi in questione sono da considerarsi infatti assolutamente volontari e possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo, partecipano al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni. Chiederò che la Provincia, secondo le proprie competenze, vigili sulla corretta applicazione delle indicazioni del Ministero dell’Istruzione in merito all’utilizzo dei contributi scolastici delle famiglie, contrasti eventuali comportamenti difformi e tuteli la qualità dell’offerta culturale“.