Era un grande progetto: un brand che radunava, sotto il nome di “Novara è Sport”, le decine e decine di iniziative annuali che l’amministrazione comunale promuoveva per stimolare le società sportive novaresi e per partire dallo sport per educare e formare anche i più piccoli.
Oggi, quel progetto, esiste solo sulla carta, ma in realtà la sua natura è stata profondamente stravolta. Si è parlato a lungo di sport nel corso del consiglio comunale di questa mattina, con una mozione della Lega Nord che chiedeva l’impegno del Comune per intervenire sui problemi di manutenzione degli impianti cittadini. Un bel problema, in effetti, ancor di più da quando l’amministrazione ha scelto di centralizzare la gestione delle grandi strutture.
Si parte da un dato: ad oggi, per la manutenzione degli impianti sportivi, a bilancio ci sono ben 20 mila euro… Un po’ pochino per intervenire sulle grandi problematiche che oggi presentano alcune strutture. E visto che lo sport ha anche un impatto molto forte sul sociale è chiaro che il settore diventa fondamentale e determinante per la crescita della città stessa.
Durante la discussione si è parlato di gestione diretta, ma anche di alienazione e di privatizzazione delle strutture. L’assessore Pirovano ha inoltre elencato problemi e costi ad essi legati delle grandi palestre novaresi. A partire dallo Sporting: “Abbiamo stanziato 550 mila euro per l’abbattimento energetico che si effettuerà tramite il teleriscaldamento. I lavori inizieranno tra qualche mese. Ma intanto – continua Pirovano – abbiamo dovuto fare i conti con atti di vandalismo pesanti: sono stati divelti tutti i pluviali che circondano la struttura e le infiltrazioni di acqua hanno causato danni ingenti. Siamo impegnati a far occupare tutti gli spazi dell’impianto in modo che le società che qui avranno sede potranno anche in qualche modo presidiare l’impianto stesso. Altro problema quello delle caldaie che sono superate e da cambiare”.
Così anche per il Palaverdi dove si sono registrate infiltrazioni che richiedono un impegno di circa 330 mila euro per il rifacimento del tetto. E la struttura di viale Buonarroti è in fase di risistemazione, anche qui per perdite di acqua frequenti. Al Pala DalLago ci sono invece problemi di agibilità delle tribune superiori. Anche in questo caso si attende il preventivo per rimuovere il materiale non ignifugo e sostituirlo con un materiale più idoneo.
E mentre il predecessore di Pirovano, Giovanni Agnesina, aveva aperto il dibattito sulla possibilità di un regolamento che incaricasse le società della manutenzione straordinaria, il neo arrivato si è detto “contrario a tale impostazione. Non ho dato seguito a quel regolamento perchè le società non ce la possono fare”. Mancherebbero anche spazi per le società sportive che chiedono luoghi dove svolgere la propria attività, ma l’amministrazione, ad oggi, non riesce a dare risposte complete, specie dopo “la perdita della Mora, chiusa per motivi di sicurezza impiantistica, e della Thouar praticamente occupata totalmente dalla Pro Novara”. Unanimemente si è chiesto il bilancio di gestione per ciascun impianto con il dettaglio della manutenzione necessaria e relative spese per individuare le priorità di intervento e le possibili risorse finanziarie da impegnare per 2015. Però, pensa il consigliere PdL Daniele Andretta, ex assessore allo Sport nella passata amministrazione “che fortuna che ha assessore Pirovano! Lei ha per le mani lo Sporting Village. Quando ero assessore, lo Sporting era seguito da un gestore che non era certo tra i migliori e che in qualche frangente è stato causa ostativa allo sviluppo della politica sportiva della città. E se mancano spazi, considerate che lo Sporting era stato progettato proprio per ovviare a tale problema. Oggi ci piacerebbe conoscere le percentuali di occupazione e se rimangono spazi disponibili per verificare l’efficienza di questa gestione”.
E poi i costi che, con la scelta di centralizzare gli impianti, secondo Andretta “avranno un impatto. Dobbiamo saper sfruttare al meglio la dinamicità delle società cittadine, ma anche la miglior condizione che loro hanno di poter operare. Le società vivono di volontariato, il Comune deve utilizzare risorse proprie o esterne che, comunque, hanno un costo. Quindi, mentre le società risparmiavano, quando gli impianti erano nelle loro mani, il Comune spende di più. Se poi non si pensa oggi alla manutenzione ordinaruia, ovvio che domani si dovranno fare i conti con la manutenzione straordinaria che ha dei costi sicuramente molto più pesanti”.
E dove sono finite, si chiede Andretta, le sponsorizzazioni che, nella maggior parte dei casi, servivano a sostenere la causa sportiva? Bisogna far dialogare sport e aziende del territorio, altrimenti il mondo sportivo continuerà a piangere miseria. Deve essere un gioco di squadra, come lo era con Novara è Sport. Oggi si finanziano con le sponsorizzazioni progetti e inziative del tutto discutibili. E poi bisognerebbe anche essere equilibrati nella distribuzione di quelle poche risorse rimaste. Mi segnalano che a Novara lo sport non fa altro che proporre inziative podistiche…. Forse sarebbe meglio verificare…”.