Valle del Ticino a rischio incendi: il grido dei Volontari per l’Ambiente Trecate: “Chiediamo controlli e sanzioni”
Dopo anni di iniziative, di pulizie, piantumazioni e sensibilizzazione, i volontari che operano nel Parco di Trecate per la tutela dell’ambiente, denunciano il degrado reiterato portato dai visitatori e la solitudine rispetto ad enti ed istituzioni, con il perdurante pericolo degli incendi.
Nata quattro anni fa, con l’intento di prendersi cura del proprio territorio e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della sostenibilità ecologica, l’associazione “Volontari per l’ambiente Trecate”, si trova oggi con amarezza, ad interrogarsi, se le molte iniziative intraprese, gli sforzi fatti ed il tentativo di allargare e condividere una maggiore consapevolezza, abbia ancora un senso, oppure è un po’ come nuotare perennemente contro corrente.
Nell’ultima uscita fatta nella Valle del Ticino lo scorso 29 maggio, i volontari hanno trovato e raccolto, ancora tanta, troppa immondizia, per la maggior parte lasciata dagli avventori in visita “i grigliatori del fine settimana”, a detta loro “tutti stranieri”.
L’ennesima messe di piatti, bicchieri, bottiglie di birra e alcolici vari, per molta parte materiale non degradabile, che senza l’intervento volenteroso di queste persone, sarebbe rimasto nei boschi per sempre.
“La cosa che fa paura è il ritrovamento di parecchi focolai a ridosso della vegetazione, con il serio rischio d’incendi” ci spiega Giovanni Montorfano a nome dell’Associazione Volontari per l’ambiente Trecate: “Oltre tutto la zona è poco accessibile per causa delle buche e le auto parcheggiate sono ovunque” per cui se partisse un focolaio, è chiaro che potrebbe fare significativi danni ed arrecare anche diversi pericoli.
Dopo anni di iniziative, come la piantumazione di alberi, la pulizia e la manutenzione dei parchi cittadini, facendo spesso anche cose non certo piacevoli come “ripulire le zone più colpite dagli incivili, rovistando nell’immondizia per trovare una qualsiasi prova/documento per identificare l’incivile di turno – ci spiega Montorfano – speravamo di riuscire a sensibilizzare maggiormente tutti, oltre che a ripulire, anche perché diciamoci la verità, a nessuno piace sguazzare tra i rifiuti”.
E invece? “Diciamo che con l’ultima uscita al parco, a ripulire sempre la stessa zona, con le solite persone che la frequentano – prosegue il volontario trecatese – ho visto un velo di amarezza negli occhi degli associati. Diciamo pure di rabbia, non solo nei confronti degli avventori del fine settimana, ma anche nelle istituzioni, che non fanno nulla per evitare questo scempio”.
I “Volontari per l’ambiente Trecate” curano in particolare, l’area che parte dalla sp.11 (dal ponte sul Ticino) fino al ristorante la Chiocciola, parliamo del Parco di Trecate, da loro definita “terra di nessuno”, con una serie di problemi, rispetto ai quali si sentono i soli nel provare a dare una qualche risposta. “Ci sono chiari ed evidenti rischi d’incendio, il non rispetto della segnaletica stradale, l’abbandono di rifiuti, la musica a tutto volume, le auto che bloccano il passaggio in caso di soccorso – ricostruisce con dovizia Montorfano – direi che praticamente, in questa zona, vengono trasgredite tutte le regole vigenti in un area protetta” .
L’Associazione è nata anche per iniziativa di Roberto Minera, che nella giunta trecatese è proprio l’Assessore all’Ambiente, ma a detta dei volontari “l’unica figura del comune che si sporca le mani”.
Ma con l’amministrazione che accordi erano stati presi, cosa non ha funzionato e cosa vi aspettereste da enti ed istituzioni del territorio? “Diciamo che di accordi non ne sono stati presi. Si tratta di un semplice gruppo di persone che credono in quel che fanno, e tutto a titolo gratuito s’intenda, quando in altri comuni ‘normali’, esiste una squadra di addetti specializzati” chiarisce meglio Giovanni Montorfano, che insieme ai suoi amici volontari si aspetterebbe “ordinanze mirate per sanzionare e allontanare questi individui dal nostro parco, più controlli mirati nel fine settimana con guardie forestali e polizia municipale” d’altro canto vennero acquistate e posizionate anche delle fototrappole, ma a quanto pare le difficoltà di utilizzo, ne hanno poi scoraggiato l’impiego ed anche quel deterrente è venuto meno. .
Fra i volontari trecatesi c’è scoramento, perchè “sono ormai anni che ci si prova, ma il problema persiste” non bastano le campagne, le figure positive impegnate su media e social “ma poco o nulla sembra cambiare, io personalmente – aggiunge Montorfano – ho viaggiato in alcuni paesi con un’altissima soglia di povertà, credo sia anche un grosso problema di civilizzazione mixato ad ignoranza e poca consapevolezza, a portare a certi comportamenti”.
Il convincimento del gruppo di volontari, resta quello che la zona trecatese della Valle del Ticino, “debba essere valorizzata e non lasciate all’incuria” con una speranza che sembra venire dalla giovani generazioni “negli ultimi anni diversi giovani stanno riscoprendo il contatto con essa, ma aimé sono ancora pochi”.