“Improvvisi” s’intitola l’ultimo libro di Sebastiano Vassalli che raccoglie gli scritti giornalistici pubblicati negli ultimi vent’anni e che giovedì 21 luglio alle ore 21 è presentato nel cortile di Palazzo Vochieri della Biblioteca Civica Negroni, in corso Cavallotti 6 a Novara, come momento di ricordo nel primo anniversario della scomparsa dello scrittore. A illustrare il volume, a cura di Roberto Cicala con prefazione di Paolo Di Stefano, è edito dalla Fondazione Corriere della Sera, intervengono, con il curatore, Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, e Roberto Stringa, direttore della Fondazione Corriere della Sera.
La rubrica “Improvvisi” tenuta da Sebastiano Vassalli per il “Corriere della Sera” lungo vent’anni costituisce il diario in pubblico di un grande romanziere che è innanzitutto un intellettuale: spesso scomodo ma sempre lucido nell’analisi. I suoi sono brevi trafiletti che per anni costituiscono il contrappunto dell’autore della “Chimera” alla vita politica, sociale e culturale italiana. Sono interventi a tema libero in cui oltre all’oggetto conta lo sguardo, l’intonazione che trasferisce al lettore un’impressione vividissima degli eventi più clamorosi come di quelli più marginali, tutti letti in una chiave timbricamente inconfondibile. Un commento tagliente e antiretorico, che spesso rovescia il senso comune, travolgendolo in un’ironia caustica e senza indulgenze: l’editoria, la pubblicità, la televisione, la letteratura, la politica, la storia recente, usi e costumi dell’italiano contemporaneo sono i soggetti su cui Vassalli imbastisce le sue variazioni, svolgendole con naturalezza nella misura breve. Letti in sequenza, i suoi “Improvvisi” (a cura di Roberto Cicala con prefazione di Paolo Di Stefano) rappresentano il controcanto di un osservatore che sa trasformare occasioni di cronaca in frammenti di un universo morale.
Sebastiano Vassalli a dispetto degli estremi biografici (Genova 1941-Casale Monferrato 2015) è vissuto fin dalla prima infanzia a Novara ritirandosi negli ultimi anni alla Marangana in mezzo alla pianura novarese delle risaie, dove ha ambientato nel 1990 “La Chimera”, il suo romanzo più tradotto nel mondo, e altri libri tra cui Cuore di pietra (pubblicato da Einaudi, suo editore per mezzo secolo), L’oro del mondo e Terra d’acque (nel catalogo Interlinea) e Terre selvagge, il primo titolo con cui nel 2014 è passato a Rizzoli, che ha iniziato a ristampare le sue opere e proponendo da ultimo il romanzo postumo “Io, Partenope”. Per vent’anni ha collaborato al Corriere della Sera.