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Vendetta per questioni di lavoro. Individuati i due responsabili dell’incendio di corso Risorgimento

Vendetta per questioni di lavoro. Individuati i due responsabili dell’incendio di corso Risorgimento

A.C. del 1992 ed L.A. del 1993 hanno ammesso di aver dato fuoco ai mezzi di proprietà di una Cooperativa nella quale lavorava uno degli indagati. Scoperti dalla Polizia dopo un’attenta analisi indiziaria inclusa la visione delle immagini delle telecamere di sicurezza.

i mezzi andati completamente distrutti la sere del 2 marzo 2018

Hanno ammesso le proprie responsabilità davanti agli inquirenti e dovranno rispondere dell’incendio doloso che la sera del 2 marzo scorso in corso Risorgimento, ha distrutto quattro veicoli parcheggiati all’interno di un cortile condominiale.

In una conferenza stampa presso i locali della Questura di Novara, sono stati resi i dettagli che hanno portato all’individuazione dei due responsabili: A.C. novarese classe 1992, con precedenti di polizia per reati contro la persona ed L.A. di anni 26, con precedenti penali per reati contro il patrimonio ed arrestato la notte precedente l’intuitivo riconoscimento di un agente di polizia, che ha notato un’auto parcheggiata proprio nei pressi della Questura, che aveva alcuni dettagli simili a quelli della Fiat Punto usata per appiccare l’incendio, particolari emersi già dopo la visione delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza del condominio.

Nel video si vedevano due soggetti arrivare verso le ore 22.40 nei pressi del parcheggio in zona corso Risorgimento, scendere dalla da una vettura di colore e tipologia riconoscibili, dettagli inclusi (fari e copricerchi) scendere e poi lasciare il luogo esattamente in tempi e modi compatibili all’esecuzione del crimine che poco dopo ha portato alla distruzione di due furgoni cassonati di proprietà di una società cooperativa addetta alle pulizie, una BMW X1 e di una Fiat 500 di proprietà dei condomini.

La natura dolosa dell’incendio, il collegamento diretto fra il proprietario dell’auto (padre L.A.) il diretto collegamento fra i due indagati, quella sera insieme anche nel rifornirsi di benzina presso un distributore automatico, utilizzando una tanica poi inquadrata dalle telecamere a circuito chiuso, sono apparsi presto un quadro indiziario completato da un movente che ha trovato riscontro anche nelle dichiarazioni dei danneggiati.

A.C. infatti, lavorava presso la cooperativa proprietaria dei mezzi, ma dopo l’interruzione del rapporto avvenuta nel giugno del 2018, il giovane aveva cominciato a minacciare il suo ex datore di lavoro.

I riscontri e le contestazioni circostanziati contestati dagli inquirenti e dopo gli interrogatori della Procura ai due indagati non è rimasto altro che assumere le proprie responsabilità e per questo dovranno rispondere davanti all’autorità giudiziaria del delitto di incendio doloso.