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Novara

Vergogna piemontese: tagliata l’assistenza ai ragazzi disabili delle superiori! Cgil insorge

E’ una vergogna nazionale, ma qualche regione è riuscita a porvi rimedio. Il Piemonte no!

Stiamo parlando dei contributi per il servizio di sostegno e trasporto dei ragazzi disabili nelle scuole superiori che, nel caso del territorio novarese, verranno ridotti del 50 per cento.

Un provvedimento che riguarderà 150 studenti e le loro famiglie, che si troveranno a settembre a dover affrontare ulteriori difficoltà, quando non l’impossibilità di proseguire il percorso di studi.

Una decisione gravissima che va ad incidere direttamente nell’ambito dei diritti fondamentali, oltre che in quello dei servizi pubblici che dovrebbero essere garantiti soprattutto ai soggetti più deboli, come appunto i giovani disabili.

Ma di chi è la responsabilità di questi tagli? Secondo la Funzione Pubblica della Cgil di Novara e Vco che ha emesso un durissimo comunicato in queste ore, la causa di questo stato di fatto è da ricercare nella “buona” (l’aggettivo è utilizzato in senso ironico) riforma del Governo Renzi che, con la legge Del Rio, ha abolito le province. Le competenze di questi enti in tema di ristrutturazione delle scuole, trasporto, assistenza scolastica ed abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici scolastici avrebbero dovuto essere trasferite dalle regioni ad altri soggetti entro il 31 dicembre dello scorso anno. Ma non tutte l’hanno fatto e fra queste appunto il Piemonte.

Da qui, oltre ai noti problemi di bilancio, l’impossibilità della Regione di stanziare soldi (in favore di chi?). Dal canto suo la Provincia che gestisce direttamente il servizio ha annunciato che sì, bandirà un nuovo appalto “ma con uno stanziamento economico e di ore inferiore a più del 50 per cento rispetto allo scorso anno scolastico”.

“Abbiamo comunicato – scrive la Cgil – agli organi provinciali la non sostenibilità di tale operazione, che metterà in forte discussione sia la garanzia del servizio agli studenti che la consguente occupazione di educatrici ed educatori (circa una cinquantina)”.

Il sindacato annuncia lo stato di sgitazione del personale “e si riserva di mettere in atto tutte le forme di protesta sindacale e di mobilitazione qualora non si trovino adeguate risposte che tutelino in primis il servizio agli studenti e la relativa occupazione”.

E’ stata richiesta anche l’apertura di un tavolo di crisi con i soggetti istituzionali e non interessati: dall’Asl 13 all’Ufficio Scolastico della provincia, ai sindacati, alla Provincia, alle associazioni di tutela dei disabili, alla Prefettura. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione prima dell’avvio del nuovo anno scolastico.

E le famiglie? Secondo il sindacato c’è già chi pensa di ricorrere alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio e non rispetto della legge 104 in tema di diritto all’assistenza educativa.

Comunque la si voglia considerare, una vergogna!

Di seguito la lettera che la Cgil Funzione Pubblica ha inviato al presidente della provincia Matteo Besozzi:

“La Fp Cgil di Novara, a seguito degli incontri preparatori al capitolato d’appalto del servizio in oggetto, in merito alla grave ipotesi di taglio di più del 50% delle ore e delle risorse , comunichiamo la nostra più forte contrarietà a tale scelta.

Ricordiamo che nel servizio sono impiegate circa una cinquantina di operatori che seguono complessivamente circa 150 studenti disabili che si potrebbero trovare da settembre con una forte riduzione e per alcuni il rischio di non avere più neanche il servizio con la conseguenza di giusti ricorsi da parte dei familiari alla Procura della Repubblica, per interruzione di pubblici servizi e non rispetto della Legge 104/92 in tema di diritto all’assistenza educativa che sono servizi “esigibili e gratuiti” (legge 104/92) e devono essere garantiti.

Siamo consapevoli che tale situazione è principalmente causata da un’altra “buona” riforma del governo Renzi, quella che abolisce le province, contenuta nella legge Del Rio numero 56 del 2014. Come siamo consapevoli che tale normativa aveva stabilito che le province dovessero cedere le competenze legate al trasporto, all’assistenza scolastica e all’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici scolastici (la ristrutturazione delle scuole, altra priorità di Renzi, ricordate?) e aveva assegnato alle regioni il compito di deliberare entro il 31 dicembre dello scorso anno a chi dovessero essere attribuite queste competenze, sottratte alle province.

Ad oggi pochissime regioni hanno deliberato in proposito, ma anche in questi pochi casi o non è precisato a quale ente vengono attribuite tali competenze (regioni, città metropolitane, consorzi di comuni, singoli comuni) o sono assegnati fondi del tutto inferiori a quelli in precedenza stanziati dalle province come risulta nel caso nostro.

Denunciamo una situazione di profonda confusione con cui molte famiglie italiane vanno in vacanza senza sapere chi assisterà il prossimo anno i loro figli con disabilità a scuola e molti operatori non sapranno se da settembre lavoreranno ancora o no. Per molte di queste famiglie l’assistenza scolastica è un elemento fondamentale per l’inserimento scolastico per altre è condizione di qualità e per molte altre oltre che una missione di vita è fonte di reddito (basso), in alcuni casi l’unico.

Negli ultimi anni è cresciuto moltissimo il numero dei soggetti diversamente abili inseriti nelle scuole superiori, per le quali la figura dell’educatore rappresenta lo strumento per la realizzazione di progetti orientati all’autonomia e all’alternanza scuola lavoro.

Chiediamo che anche la provincia rivolga un appello alla Regione affinchè entro giugno provvedano a erogare le necessarie risorse, e al Governo affinché, nel caso in cui le singole Regioni non provvedano, voglia avvalersi dei poteri di intervento sostitutivo nei confronti delle regioni inadempienti (ai sensi dell’art. 120 della Costituzione) dal momento che il diritto all’assistenza scolastica è stata considerata dalla Corte Costituzionale livelli essenziali relativi alle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.

Per ultimo vista le responsabilità a carico del vostro ente di garantirne il servizio, chiediamo, alla parte politica in indirizzo di trovare tutte le soluzioni sia di scelte interne che esterne di dislocazione delle risorse che evitino la prospettiva del pesante taglio, verso il quale metteremo in atto tutte le iniziative sindacali di contrasto possibile.

Rimaniamo in attesa di un celere riscontro

p. Fp Cgil Novara e Vco

Del Vecchio Paolo