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Novara

Verso Novara-Gozzano. Libertazzi è l’uomo derby: “Se segno non esulto”

Cresce l’attesa per il primo storico derby del Lago d’Orta, che domenica porterà al Silvio Piola di Novara il lanciatissimo Gozzano. Tra le fila rossoblù c’è l’ex Alberto Libertazzi, che con la maglia del Novara calcio decise il derby contro la Pro Vercelli nella stagione 2012-2013.

Quando nell’estate del 2012 Alberto Libertazzi arrivò al Novara calcio in prestito dalla Primavera della Juventus, era uno dei prospetti più interessanti della cantera bianconera. Da capitano goleador della Primavera allenata da Marco Baroni, era giunto sotto la Cupola con molte speranze, voluto da Attilio Tesser, per aiutare gli azzurri a tentare l’immediata risalita in serie A ma per Libertazzi le cose non si misero comunque per il meglio, a causa di un brutto infortunio che praticamente lo terrò fuori quasi tutto l’anno. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, verrebbe da dire purtroppo, visto il destino non certo entusiasmante che è toccato sia al Novara che all’attaccante torinese, ma ora sempre il destino ci ha messo lo zampino e domenica le strade di Libertazzi e degli azzurri tornano ad incrociarsi, in occasione del primo storico derby del Lago d’Orta fra Novara e Gozzano, squadra nella quale il bomber di Torino è approdato qualche mese fa.

Chi non muore si rivede, come stai e come ti trovi in rossoblù?

Molto bene, siamo una famiglia. Dal direttore, all’allenatore siamo tutti uniti e sono stato accolto benissimo. E’ come stare fra amici, qui ho trovato delle condizioni ideali”.

Hai quasi 27 anni e arrivi da diverse stagioni in chiaro scuro, senti che può essere il momento del tuo rilancio?

Non lo so, preferisco non pensare a quello che sarà. E’ vero, sono stati anni abbastanza difficili, ho avuto tanti problemi fisici e forse anche per questo ho trovavo poco spazio. Ma a Gozzano, pur non facendo la preparazione, mi sono potuto allenare seriamente da almeno tre settimane e mi sento sempre meglio, speriamo sia davvero l’anno giusto, ma comunque metto sempre il bene della squadra davanti a tutto”.

E il Gozzano come sta? E’ solo un magic moment, oppure comincia a nascere la convinzione che potete non solo salvarvi ma diventare i guasta feste del campionato?

E’ innegabile che ci sia entusiasmo, ma non possiamo perdere di vista il nostro obiettivo che resta quello di salvarci. La nostra squadra è stata costruita per tentare di mantenere la categoria, detto questo dopo tre vittorie siamo in salute e stiamo prendendo maggiore consapevolezza, giorno dopo giorno stiamo crescendo, ma non dobbiamo perdere di vista la realtà”.

Beh la realtà dice che il Gozzano ha più punti del Novara, ha fatto 9 punti in 3 partite e non ha mai perso fuori casa, ed al contrario degli azzurri, non ha niente da perdere. Non è che i favoriti siete voi?

E’ vero che l’approccio mentale può fare la differenza e nel calcio è la testa che muove le gambe, ma non scherziamo; a livello di rosa c’è almeno una categoria di differenza. Posso anche capire che per noi perdere non sarebbe un dramma e quindi il peso psicologico è quasi tutto sugli azzurri, ma il Novara resta assolutamente favorito e non potrebbe essere altrimenti”.

A Novara sei stato accolto benissimo e ricordi quell’esperienza sempre in modo positivo. Malgrado l’infortunio, sei comunque entrato nella storia degli azzurri, con quel goal che ha deciso il derby a Vercelli.

L’affetto che ho trovato ed ancora oggi mi viene tributato dai tifosi azzurri è stato straordinario. Purtroppo l’infortunio mi ha tolto dal campo otto mesi e non sono riuscito a dare quello che avrei voluto, anche se speravo mi venisse data un’altra opportunità. Da allora ho sempre seguito il Novara e questa estate ho sofferto per la retrocessione e per l’incredibile vicenda ripescaggi; gli azzurri mi resteranno sempre nel cuore”.

Potessi scambiare il goal vittoria di domenica entrando anche nella storia rossoblù, con una sconfitta nel derby, ma con una tua stagione finalmente positiva unita alla salvezza del Gozzano, cosa sceglieresti?

E’ una scelta che non posso fare, devo vivere alla giornata e quella di domenica è davvero una giornata importante, spero di vincere, e poi salvarmi insieme ai miei compagni. Per non fare un torto a nessuno, mi starebbe benissimo anche un pareggio”.

Sei già in clima derby, da uno a dieci quanto lo stai sentendo?

Al momento non lo sto vivendo con ansia, anzi… sento la voglia di tornare allo stadio Piola e rivedere il popolo azzurro. E’ più attesa per un bel momento che trepidazione sportiva”.

Ma se dovessi segnare, che fai… esulti?

Non ci penso proprio, troppo affetto, troppo rispetto per quella maglia e la tanta gente che mi ha voluto e mi vuole bene”.