Riceviamo e pubblichamo
“Hanno riaperto le scuole e siamo di nuovo punto e a capo: traffico in tilt nei soliti punti nevralgici della città, in particolare nei pressi degli Istituti scolastici, proprio nelle ore coincidenti con l’ingresso e l’uscita degli alunni dalle aule. Guarda caso….
Non c’è piano Musa che tenga, nè il colore delle strisce bianche o blu, nè la concomitante settimana europea della mobilità sostenibile.
Sembra proprio che lo slogan scelto per l’edizione 2015 di questa iniziativa (Choose, Change, Combine), forse troppo vago per taluni, venga liberamente interpretato dalle famiglie novaresi divenendo “Scegli ciò che ti conviene, Cambia in peggio, Combina un disastro”.
Perchè tale appunto è la situazione sia sul piano della viabilità che della civiltà: una caporetto del buonsenso, una sconfitta dal punto di vista educativo, una palese rinuncia a stimolare nuove consapevolezze.
L’ansia di voler scaricare i propri pargoli, se solo fosse possibile, addirittura all’interno degli atri scolastici, assolutamente asciutti di pioggia e di sudore, genera una serie di comportamenti le cui scellerate conseguenze si ripercuotono spalmate su buona parte della città: inquinamento con conseguente possibilità di blocco del traffico, paralisi e quindi disincentivazione dei mezzi pubblici, ritardi accumulati nel raggiungere i vari luogi di lavoro, incidenti a persone e mezzi dovuti alla guida frettolosa e prepotente, malumore e stress diffusi che condizionano i rapporti interpersonali fino a tarda sera.
Quando le famiglie, lasciate libere di coniare e sbandierare ognuna il proprio slogan, si sottraggono all’impegno morale di agire con la dovuta attenzione anche al benessere collettivo, il Comune allora ha il dovere di intervenire con decisione, diffondendo non più solo parchimetri e sbarre, ma soprattutto iniziative ad hoc, omogenee e condivise con tutte le realtà coinvolte: famiglie innanzitutto, quartieri, assessorati, aziende dei trasporti, dirigenti scolastici, polizia urbana, volontari (perchè no se fosse possibile?) ecc.
Oltre all’indiscutibile attività di informazione educativa da realizzarsi nelle scuole stesse, purchè costante e strutturata, alle iniziative innovative quali il “pedibus” o a quelle da reincentivare quale il bike sharing, diventa ormai indispensabile pensare anche di impedire o di regolamentare in certi orari l’accesso delle auto nei pressi degli edifici scolastici, penalizzando chi si ostina ad utilizzare il mezzo privato ed obbligandolo a fermarsi per lo sbarco o l’imbarco dei propri ragazzi in apposite aree/parcheggi di interscambio da individuare in zone limitrofe.
Sono state imposte ai cittadini scelte impopolari per quanto riguarda la regolamentazione della sosta: non dovrebbero pertanto esserci remore a completare tale “piano”, rendendolo più efficiente con la sperimentazione di queste nuove e forse ancor più coraggiose iniziative”.
Paolo Raiteri