Violenza sulle donne, il questore: “serve un cambiamento culturale”. La polizia organizza un convegno per gli studenti mercoledì all’Auditorium Bpn
“Se ti intimidisce, se ti controlla, se ti segue, se ti offende, se ti umilia, se ti chiude in una stanza, se minaccia te e i tuoi figli, se ti chiede l’ultimo appuntamento…Questo non è amore”. L’elenco dei “se” non si ferma certo qui; lo sanno bene quelle donne che hanno subito in silenzio le minacce, le botte, le violenze e ogni genere di vessazioni e umiliazioni da parte di chi avrebbe dovuto proteggerle ma spesso, ancora troppo spesso, per paura o per vergogna, non denunciano rifugiandosi nella speranza che le cose, forse, un domani possano cambiare. Ma la speranza spesso è disattesa; le cose, se così sono avviate, non solo non cambiano affatto; anzi: spesso peggiorano. E le cronache, implacabili, sono lì a ricordarcelo, nero su bianco. Uccide di più la mano di un compagno (o ex compagno) che la criminalità organizzata. Sembra incredibile ma è così: in media sono 150 le donne che ogni anno vengono uccise dagli uomini. “I femminicidi rappresentano l’85% dei casi di omicidi di donne (il restante 15% rientra in altre casistiche); la distribuzione geografica è sostanzialmente omogenea sul territorio nazionale e per quanto riguarda la nazionalità dell’autore nel 75% dei casi si tratta di italiani. In tre casi su quattro le donne muoiono all’interno di quell’ambiente che invece dovrebbe proteggerle”. Eppure, nonostante le energie profuse dalle istituzioni, le campagne di sensibilizzazione, le procedure avviate e le garanzie, si è ancora ben lontani dall’avere risultati quantomeno pari agli sforzi profusi. “L’inversione di tendenza presuppone un cambio di passo culturale” dice il questore, Rosanna Lavezzaro. Ed è in questa direzione che va l’iniziativa messa in campo dalla questura con l’incontro, in calendario per il 28 novembre all’Auditorium della Banca Popolare, intitolato proprio “Questo non è amore”, dedicato agli studenti degli ultimi due anni di liceo. “Il dipartimento di polizia – ha aggiunto il questore – che da tempo pro muove azioni contro la violenza sulle donne, si è reso conto che gli strumenti tradizionali sono inadeguati e non hanno dato risultati. Occorre un’azione di tipo informativo e culturale, che sappia catturare l’attenzione dei giovani”. “La nostra iniziativa – aggiunge Salvatore De Bartolomeis, dirigente della Divisione Anticrimine – si rivolge ai giovani perché quello che occorre è un cambiamento culturale”. Sono invitati 250 studenti degli ultimi due anni di liceo; previsti gli interventi, oltre che del Questore, di Marilinda Mineccia, procuratore capo di Novara, Salvatore De Bartolomeis, dirigente divisione anticrimine, dottor Claudio Didino, direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Borgomanero, avvocato Anna Livia Pennetta, specializzata in diritto di famiglia e minorile, Giuliana Ziliotto, psicologa e psicoterapeuta, Gabriella Colla, dell’ufficio scolastico provinciale e del prefetto Rita Piermatti.