Si… Sono single! (e tu devi essere fottutamente meraviglioso per cambiare questo).
Ecco, appunto… mi stavo domandando perché agli inglesi è toccata una parola figa come “single” e a noi italiani una roba come “zitella”?
Va che fa brutto sentirti dare della zitella o dello zitello, no?! Soprattutto se non hai cent’anni e sei nel fior fiore della tua fighezzitudine. Bah, in ogni caso il senso è bello chiaro ed evidente: singolo, unico e solo, nel bene e nel male finché morte non ci separi. Amen.
E a proposito, Valentino e Faustino, vi sentite presi in causa? Perché in qualche modo oggi si parla di voi.
Quindi caro il mio San Valentino datti una svegliata e torna ad essere amico di quell’altro là. Ridagli l’amicizia su Facebook e andate al bar a bere un aperitivo insieme che ne ha da raccontarti di after hour e circhi vari, così puoi prendere spunto; e tu San Faustino, dai… non prenderlo sempre per il culo, ognuno ha “la sua festa”, dagli qualche dritta così a sto giro magari si svecchia un po’.
Ma bando alle ciance…
Prima o poi arriva sempre qualche genio che mi fa la classica domandona intelligente, alla quale seguirebbe una risposta tipo “eccheduecoglioni, sì sono single!”, invece la ragazza diplomatica che è in me, si morsica la lingua, sorride e risponde caramente.
Ma io dico, se vedete che alle feste di famiglia arrivo da sola, ai matrimoni non sono accompagnata, alle ricorrenze vengo solo con la mia Chanel e non con una Carpisa qualunque, fatevi una domanda, datevi una risposta e non rompetemi più le palle.
Non devo essere io a farmi problemi per essere single, è l’intera popolazione mondiale che dovrebbe farseli per non essere fidanzata con me.
Ma no, no no… Troppo bello.
Solitamente compare la cugina della nonna che non ti vede da cent’anni, ti sorride da lontano, ti riconosce e si avvicina con un ghigno diabolico che a confronto Jack Nicholson in Shining sembra un papaboy che fa merenda. Peccato che man mano che si avvicina, capisce che non sei lì con i tuoi otto figli e il tuo compagno a fianco, ma siete tu e il tuo drink e te la chiacchieri bellamente con un altro ospite o un’altra ospite e guarda caso, sono single pure loro.
E non può che scattare la domanda fatidica: “Lui è il tuo ragazzo?”
Ussignur ma ce la fate??? No, non è che ogni uomo con cui parlo è il mio ragazzo.
A volte mi verrebbe da rispondere: Sì, lui è il mio ragazzo e lei la mia compagna lesbica, viviamo tutti e tre insieme in una comune e siamo felici. Tu tutto bene?
Eddai oh..
Ma poi cos’è sta mania di soffocare noi single con ottomila domande di un’inutilità disarmante e con occhiate e sguardi di compatimento che nemmeno al culone di Kim Kardashian?!
Vi dico una cosa: siete inopportuni! Ma non perché questa singletudine ci distrugge (a volte anche sì) o ci fa sentire inadatti, ma perché ci avete davvero scassato un filino la m…..a.
Ma che problema avete?
Non è che siamo malati eh?, e nemmeno siamo una specie rara da sottoporre a studi particolari per capire il perché non ci siamo ancora estinti, semplicemente c’è chi non ha ancora trovato la sua metà della mela, della pera o della banana, oppure semplicemente c’è chi gradisce una bella macedonia o c’è chi la frutta gli fa schifo.
Ognuno ha la sua. Punto. Più chiaro di così. Fatevene una ragione.
Insomma, è evidente che non lo siamo tutti per scelta, spesso c’è chi lo è pure perché si è appena trovata con il culo per terra, oppure perché si è stanchi di delusioni di coppia, di fregature o ancora perché non c’è proprio la voglia di impegnarsi, o semplicemente perché, per il momento, va bene così.
Cosa ci sarà di male…
Aggiungerei anche che non tutte siamo felici di essere presentate dall’amica sposata da cent’anni come “l’amica single”, basterebbe un semplice “ti presento la mia amica”, punto. Fa più figo, non impegna, non mette ansia nella persona che ti vede per la prima volta e soprattutto non ti trasformi nell’ “offerta volantino” vivente di Mediaworld.
E poi scusate, meglio essere single che “male accompagnati”…
Perché, perdonatemi, ma ci si può perdere in tanti modi: sbagliando strada, inseguendo per troppo tempo un sogno invano, affidando il proprio cuore alla persona sbagliata… Ma è decisamente più triste prestarsi a vivere una vita che non ci appartiene, sentendoci estranei rispetto ai sogni di un tempo, senza entusiasmo ed essere esiliati dalla felicità, la propria felicità per altro.
Non si sceglie di avere accanto una persona per peggiorare la propria vita, ma per migliorarla, sempre e comunque.
Ognuno sceglie la propria vita. Ognuno sceglie la propria felicità.
Mi capita a volte di domandarmi se ci sono persone che credono ancora nell’amore e nella vita a due, oppure che sono disposte a combattere per stare insieme tutta la vita come i nostri genitori e i nostri nonni; a volte mi viene da pensare che sono finite, terminé, out of stock, basta, chiuso, produzione terminata… Cassa integrazione a zero ore anche per i sentimenti. Ma su 7 miliardi di essere umani viventi sulla Terra, quanti saranno i singles disponibili? Mistero della fede…
Comunque, care le mie “zie” che ci dedicate sguardi tristi e compassionevoli e che se siete sposate voi lo devono essere tutti, c’è chi sceglie di essere single ed è felicissima di esserlo e c’è chi lo è, sempre per scelta, ma di qualcun altro però.
Non siamo tutti uguali.
Non siamo tutti tristi.
Non tutti siamo felici.
Chi è felicemente single, lo è per davvero ed è fermamente convinto che senza qualche colpo di testa, la vita si ridurrebbe a una tiepida sequenza di eventi con picchi di rotture di coglioni.
Chi è felicemente single non è disperata o troppo esigente o sta dando dei segnali sbagliati alle persone, ma, almeno per il momento, pensa semplicemente a se stessa.
Chi è felicemente single è perché magari ha già avuto una serie di mazzate e preferisce avere il coraggio di viversi un po’ di più imparando a stare da sola godendo della propria indipendenza.
Chi è felicemente single, ringraziatelo perché lo fa per evitarvi sua madre come suocera. E questo, in alcuni casi, è decisamente un regalone da non sottovalutare. Apprezzatelo.
Chi è felicemente single è perché ha voglia di farsi i caxxi suoi senza dare troppe spiegazioni ad un’altra persona (in questo caso faccio riferimento a qualcuno che inizia per “u” e finisce per “omini”)
Chi è infelicemente single, beh, lo è perché è in fase di trasformazione, di cambiamento… si passa tutti da lì prima o poi… C’è sempre una scelta in ogni cosa, e le scelte che non costano fatica sono prive d’amore.
Felicità e infelicità sono lì ad un passo l’una dall’altra… Si spera sempre di andare nel senso giusto.
Quando non si ama da un po’, l’amore lo guardi un po’ da lontano, lo studi con quel fare un po’ altezzoso di quella che ne sa, mentre tutto il resto del mondo fatica illudendosi che tutto vada bene… e allora l’amore non mi manca.
Non mi manca soprattutto quando tutto si complica, quando una storia smette di filare per il verso giusto, quando non ci si capisce più, quando c’è cattiveria, quando ci si offende solo per il gusto di farlo e quando si diventa dei perfetti estranei.
Ma ogni tanto l’amore mi manca…
Inguaribile romantica che non sono altro.
Perché amare è un rischio.
E se non funziona?
Ehhhh, ma se funziona…
#senzarischinonsifanulladigrande
La Princy