Assiste la figlia ricoverata e molesta la sua vicina di letto, condannato. Per l’uomo, novarese, 2 anni di condanna con pena sospesa
Assiste la figlia ricoverata in ospedale e la vicina di letto lo accusa: “mi ha molestata”. La donna, all’epoca dei fatti (era una notte d’estate di cinque anni fa) poco più che cinquantenne, nel frattempo è deceduta ma la denuncia che aveva sporto quella notte ha seguito il suo corso, fino al processo e alla sentenza di condanna. I giudici del tribunale di Novara, riconosciuta la lieve entità del fatto, lo hanno condannato a 2 anni con la sospensione condizionale della pena. Nel corso del processo stati ascoltati alcuni testi tra cui il personale che quella notte aveva raccolto il racconto della signora “Quando sono arrivata – ha detto un’infermiera – la signora, agitata, ha detto che voleva scendere dal letto perché voleva parlarmi. Abbiamo mandato fuori dalla camera il signore (che assisteva la figlia che era nel letto accanto a quello della signora) e poi mi ha raccontato che quell’uomo le aveva toccato un seno”. Lo avevano allontanato dalla camera e poi era partita la denuncia. Lui, per parte sua, si è sempre difeso: “non ho fatto niente, faceva caldo, signora era agitata e sudata, le ho chiesto se potevo fare qualcosa per lei, aiutarla a sistemarsi meglio. Pensavo che se l’avessi aiutata a sedersi forse sarebbe stata più comoda. Tutto qui. Poi di notte è arrivata l’infermiera, mi ha mandato fuori dalla camera. Ma io non mi ero più avvicinato alla signora”. Versione questa confermata anche dalla figlia dell’uomo. Per il difensore troppi i dubbi e poca chiarezza, e ha chiesto l’assoluzione. I giudici, accogliendo la ricostruzione dell’accusa, lo hanno invece condannato. Scontato l’appello.