Donne e violenza: “Su 200 denunce un terzo viene archiviato”, lo rivela la procuratrice di Novara Mineccia nel presentare il nuovo servizio a sostegno delle vittime.
“Un terzo delle 200 denunce che raccogliamo in un anno per maltrattamenti e stalking va in archiviazione”. Lo afferma la procuratrice di Novara Marilinda Mineccia, che aggiunge come questi casi non finiscano a processo “perché le vittime ritrattano o perché non si ravvisa reato, piuttosto una situazione conflittuale nella coppia”. Ecco perché un nuovo servizio a sostegno delle donne vittime di violenza, che le assiste anche dopo la denuncia.
Assistenti sociali e operatori di polizia giudiziaria lavoreranno a contatto sempre più stretto, grazie al protocollo firmato anche da Provincia, Comune di Novara e i Consorzi dei servizi assistenziali del territorio. Nello specifico sarà allestito un ufficio in Procura, per far sì che ci sia uno scambio informativo e formativo tra queste due figure professionali, che lavorano su temi comuni ma con approcci diversi.
“Gli assistenti sociali potranno presentare le richieste alla Procura, previste dalla legge 119/2013 contro la violenza di genere, che prevede una serie di tutele per le parti offese – spiega Mineccia – Le vittime saranno assistite anche nella fase di passaggio dalle indagini preliminari al processo, anche con l’accompagnamento in aula. Questo anche per evitare che la stessa vada a ritrattare le proprie dichiarazioni, per paura o smarrimento. Gli assistenti sociali avranno anche il compito di raccogliere informazioni sulla persona che presenta denuncia e sul contesto in cui vive, tramite colloqui o visite domiciliari. Questo anche per proporre alla p.g. eventuali interventi di tutela. Anche nel caso in cui non si andasse a processo, magari per mancanza di prove, la vittima sarà presa in carico dai Servizi sociali”.
La Procura metterà a disposizione degli assistenti sociali anche una postazione informatica e l’accesso al registro dei procedimenti civili; gli stessi potranno anche fare richiesta su eventuali procedimenti penali attivi per le parti coinvolte. “Un protocollo sperimentale – aggiunge la procuratrice – che a Milano e Torino ha già dato buoni frutti”.
Il passo successivo sarà “la costituenda sala per le audizioni protette, che realizzeremo grazie a un protocollo sottoscritto col Tribunale”, annuncia la procuratrice.
Violenza familiare e di genere in primo piano, dunque, alla vigilia della Giornata internazionale della donna, che si celebra l’8 marzo. Giornata in cui il Comune ha scelto di inaugurare simbolicamente il Centro antiviolenza di via della Riotta 19, in realtà già operativo da tempo. “Il nuovo Cav, frutto del lavoro congiunto dell’assessorato alle Politiche sociali e dell’assessorato alle Pari opportunità oltre che degli altri Enti coinvolti – spiega l’assessore Simona Bezzi – rappresenta, di fatto, una delle forme di potenziamento dei servizi alle donne vittime di violenza e ai loro figli, iniziative condivise con tutte le realtà che si occupano di queste problematiche e alle quali si aggiungono da parte dell’Amministrazione l’attivazione di interventi che coinvolgono anche i soggetti responsabili di violenza, rafforzamento di soluzioni di semi-autonomia per le donne vittime di violenza e per i loro figli, attivazione di misure di supporto volte a garantire i servizi educativi e di sostegno scolastico per i minori vittime di violenza assistita, promozione dell’orientamento lavorativo, consulenza psicologica individuale”. Qui l’elenco completo dei centri antiviolenza attivi sul territorio della provincia di Novara.