Novara Basket lascia il progetto College, ma Borgomanero e La Lucciola rilanciano
“Campanilismi fuori tempo e motivi personali” alla base della rinuncia di Novara Basket al progetto College Baskeball? Lo dichiara il dg Federico Ferrari che però intende rilanciare la comunanza d’intenti fra Borgomanero e La Lucciola per i gruppi under 13 e 14.
“Non avremmo mai voluto trovarci in questa situazione, ma ci sentiamo responsabili di un progetto che riguarda tantissimi ragazzi e le loro famiglie, dunque non intendiamo venir meno alla parola data”. C’è delusione ma anche la consapevolezza e la voglia di non mollare, nelle parole di Federico Ferrari, direttore generale di College Basketball, alla luce degli eventi che hanno portato alla rinuncia da parte di Novara Basket al programma che riguarda il progetto College con i gruppi under 13 e 14. Cosa sta accadendo? Per Ferrari, a far venire meno la collaborazione a tre, ci sarebbero “campanilismi fuori tempo e motivi personali, rispetto ad un’idea che continuiamo a ritenere straordinaria e per la quale ci stiamo spendendo in prima persona”.
Un progetto ambizioso che aveva visto le società collaborare alla costruzione di un percorso agonistico, ma anche di divertimento e socializzazione con basi solide, in grado di offrire opportunità di confronto con le realtà più importanti del panorama cestistico nazionale ed internazionale.
Con queste finalità i ragazzi erano stati dati in prestito gratuitamente da College a Novara Basket, con l’obiettivo di costruire squadre miste, in un’ottica di continuo scambio di esperienze positive sotto l’aspetto sportivo ed educativo. Un progetto che aveva dato subito i suoi frutti, sia in termini di risultati, sia in termini di crescita dei giovani coinvolti: “A quest’età – continua Ferrari – più dei risultati contano gli amici e l’amore per il basket, e ci sembrava che questa condivisione di valori e di esperienze fosse davvero positiva. Purtroppo nel mese di luglio la società novarese ci ha comunicato l’intenzione di rinunciare all’accordo”.
College Basketball ha messo in atto numerosi tentativi per cercare una soluzione che non danneggiasse i ragazzi e le loro famiglie, che purtroppo non è stata trovata.
Da qui la decisione del club guidato da Ferrari di proseguire comunque nel “progetto Novara” (inteso in termini di provincia e dunque comprensivo del suo capoluogo), anche grazie alla preziosa collaborazione di società fedeli all’idea originaria, come La Lucciola Novara, forte del proprio contributo tecnico, economico ed organizzativo.
A livello nazionale College è riconosciuta come una delle principali società nella gestione del settore giovanile, sia dal punto di vista agonistico e formativo sia dal punto di vista organizzativo. “Per questo – dichiara speranzoso Ferrari – ci auguriamo di avere anche il sostegno del Comune di Novara nella nostra iniziativa. Non è nostra intenzione per stile personale dei dirigenti, per credibilità del club e per amore di questo sport, impedire ai ragazzi di giocare dove e come vorranno, facendoci forti di un vincolo di cartellino, che deve sì tutelare le società, ma non può essere un danno per i ragazzi a fronte di un mancato accordo o un ripensamento di qualcuno. Per questo garantiamo che, nei tempi e nelle forme idonee, rilasceremo il trasferimento definitivo in favore di altre società per i nostri tesserati coinvolti in questa situazione che ha precise responsabilità. Sappiamo che altri hanno dichiarato che non faranno altrettanto. Ci auguriamo solamente che i principi umani e sportivi ed il codice etico di una società che ha sede in un istituto salesiano siano rispettati e concretizzati”.
In questo progetto giovanile College Basketball si augura di trovare molti sostenitori: dal Comune di Novara, come già detto, alla Provincia, alle istituzioni e tutte quelle persone che hanno fatto la storia del basket novarese, alcune delle quali hanno già comunicato la loro disponibilità.
“Ringraziamo atleti, famiglie, staff e alcuni dirigenti indipendentemente dal loro tesseramento o ruolo, che hanno supportato il progetto e l’accordo esistente con tutte le proprie energie – spiega Ferrari, che conclude – non vediamo l’ora di accoglierli al College per vivere momenti di sport e di vita che dovrebbero essere lo scopo di chi gestisce e dirige club che svolgono attività giovanile”.